La Chiesa Cattolica irlandese sostiene un progetto di legge per la legalizzazione della discriminazione


La Chiesa cattolica ha espresso il proprio sostegno ad un progetto di legge irlandese volto a consentire la discriminazione dei gay. La norma in questione, proposta dal ministro presbiteriano Paul Givan, intende introdurre una "clausola di coscienza" che consentirà di esimere dal rispetto delle leggi anti-discriminazione chi si appellerà a «convinzioni religiose fortemente detenute».
Patrick Corrigan di Amnesty International ha commentato: «Ciò che viene proposto non è una clausola di coscienza, si tratta di una clausola per la discriminazione. Questo cambiamento alla legge non è il benvenuto e non è necessaria. La legge colpisce già un giusto equilibrio tra il diritto umano alla libertà di religione e il diritto umano di non subire discriminazioni».
La visione della discriminazione proposto dalla Chiesa cattolica viene chiaramente descritta dal vescovo cattolico di Elphin, Kevin Doran, pronto a ricorrere a dei veri e propri sfottù. Il prelato ha sostenuto che i gay non siano assolutamente discriminati dato che «non vi è alcun ostacolo giuridico che impedisca ad una persona di orientamento omosessuale di potersi sposare, semplicemente non lo possono fare tra di loro».
In altre parole, il tentativo di imporre un'ideologia ha condotto alcune persona a predicare la necessità di costituire famiglie che non si basino assolutamente su rapporti d'amore, preferendo puntare sul sesso biologico come unica discriminante che permetta di accedere ai privilegi previsti dalle leggi di uno stato laico. Insomma, pura follia.
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