Svizzera, il vescovo punisce il prete che ha benedetto l'unione fra due donne. I fedeli sono in rivolta


Wendelin Bucheli era il parroco di Bürglen, un piccolo comune del Canton Uri nel cuore delle Alpi svizzere. Lo scorso ottobre una coppia di lesbiche del paese, conviventi da tempo, gli aveva chiesto di benedire la loro unione. Lui ne ha discusso con con il consiglio parrocchiale ed insieme hanno deciso di dare accettare la richiesta. «D'altronde -commenta- oggi vengono benedetti animali, automobili, persino armi. Perché avrei dovuto dire no a quelle due donne?».
Eppure quel gesto ha mandato su tutte le furie il vescovo Vitus Huonder, noto per le sue posizioni anti-gay. Approfittando della sua giurisdizione sulla parrocchia in questione, il religioso ha immediatamente deciso di punire il sacerdote e lo ha allontanato dalla sua comunità e dai suoi parrocchiani per confinarlo a Losanna, dove si trova in attesa delle decisioni che la Conferenza Episcopale elvetica prenderà sul suo conto.
Dal canto suo il vescovo Huonder non è certo particolarmente amato dai fedeli elvetici. Già nei giorni scorsi era stata indetta una manifestazione pubblica volta a chiedere un cambio ai vertici della diocesi dopo le dichiarazioni in cui il religioso aveva sostenuto la necessità di negare l'eucarestia ad omosessuali, divorziati non risposati e a chiunque usi i contraccettivi. La manifestazione, in programma per il 9 marzo prossimo a San Gallo, è stata indetta da quindici organizzazioni cattoliche nazionali che denunciano vere e proprie discriminazioni nei confronti di importanti gruppi di fedeli.
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