Gli estremisti cattolici tornano a chiedere che ai gay non sia concesso apparire in TV


A febbraio il mondo dell'estremistico cattolico chiese compatto alla Rai di impedire l'esibizione di Concita Wrust sul palco dell'Ariston, sostenendo che il suo orientamento sessuale fosse un motivo più che sufficiente per impedire alla vincitrice dell'Eurofestival di poter lavorare in Italia. La Manif Pour Tous Italia si spinse sino a rivendicare il "merito" di aver impedito che all'artista fosse concesso di parlare.

Ora la storia pare ripetersi ed è dalle pagine de Il Timone (una rivista cattolica diretta da Gianpaolo Barra) che è partito un nuovo attacco alla tv pubblica. Il dito viene puntato contro la trasmissione "The Voice of Italy", ritenuta colpevole di essersi messa «a piena disposizione della galassia glbt» data la presenza in gara di Daniel.
Facendo molto attenzione ad offenderlo attraverso l'uso costante del femminile, la rivista cattolica scrive che «il programma ha sdoganata Daniela, una pugliese omosessuale che ha pensato bene di cambiare sesso e di passare da femmina a maschio. Il cambiamento definitivo giungerà presto in porto, come ha fatto capire lei stessa in trasmissione». Poi aggiunge: «Si rimane sconcertati per come l'anormalità conclamata viene contrabbandata per “"diversa normalità", mentre è tutta solo una colossale bugia. Se "Daniel" non fosse stato trans non ci sarebbe infatti stata alcuna la notizia; si sarebbe trattato di un concorrente come un altro, bravo o no relativamente alle sue doti artistiche. Proprio invece la sua smaccata e "aggressiva" diversità lo hanno trasformato in "fenomeni". E in una clown da palcoscenico».
Ossessionati dal sostenere che le persone lgbt non debbano potersi mostrare in pubblico, l'articolo si conclude ironizzando sul fatto che «il concorrente successivo, Alex, si è presentato ai giudici e al pubblico con cresta simil-punk e "fidanzatino" dietro le quinte». L'uso del vezzeggiativo già chiarisce come non si intenda avere alcun rispetto per gli affetti altrui, così come è evidente l'intento di scagliarsi contro chi non si presenta sul palco con sedici figli come la famiglia Anania.


Il tutto è poi stato ripreso anche da un noto gruppo Facebook di incitamento all'odio vicino a Forza Nuova, il quale scrive:

La Rai è sempre più al servizio delle lobby sodomite e perverse. In particolare il programma The Voice of Italy, dove ormai partecipano solo ragazzi con deviazioni sessuali non-eterosessuali, e ragazzi con problemi psichici di identità sessuale, problemi che se non curati diventano perversioni. Questa è pura propaganda che vuole far passare le deviazioni sessuali come normalità e non come patologie da curare. Queste persone sono solo una minoranza in Italia, possibile che sappiano cantare soltanto loro? Non esistono cantanti bravi e normali in Italia? Boicottiamo questi programmi pericolosi per i nostri figli, boicottiamo l'intera tv italiana, ormai serva del regime e dei poteri forti.

Ancora una volta ci ritroviamo di fronte a chi sostiene che l'omosessualità sia da "curare", sostenendo che i gay siano pericolosi per i figli e che gli artisti debbano essere scelti sulla base dell'orientamento sessuale e non del talento.
5 commenti