L'Onu vince sulla Russia: bocciato l'emendamento per introdurre discriminazioni al personale gay


La Russia non ce l'ha fatta. Con 80 voti contrari, 43 favorevoli e 37 astenuti, le Nazioni Unite hanno bloccato la risoluzione sponsorizzata dal Cremlino che prevedeva il blocco dell'estensione di uguali diritti per tutto il personale gay.
Lo scorso luglio l'Onu annunciò di voler garantire il medesimo trattamento a tutti i propri dipendenti che fossero uniti in matrimoni con persone dello stesso sesso, indipendentemente dalle leggi dello stato in cui prestano servizio.
Intenzionata a colpire il segretario generale e la sua opposizione ai piani russi sui temi politici legati ad Ucraina e Siria, i delegati di Putin presero la palla al balzo e si scagliarono contro la norma, sostenendo che violasse «i diritti di sovranità degli Stati membri nel poter determinare il quadro giuridico della vita dei propri cittadini». Minacciarono anche di forzare una votazione in commissione bilancio per tentare di colpire la leadership delle Nazioni Unite.
Sono circa 44mila i dipendenti della Nazioni Unite che potranno godere di un trattamento uniforme garantito a tutti i dipendenti dell'organizzazione.
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