La Russia attacca l'Onu: «I gay siano esclusi da benefici previsti per i dipendenti»


Pare proprio che la Russia ce la stia mettendo tutta per ostentare la propria omofobia in ogni occasione possibile. Se lo scorso luglio l'Onu ha annunciato la volontà di estendere a tutti i suoi dipendenti la parificazione tra coppie gay ed eterosessuali in materia di benefici, la diplomazia russa è ora al lavoro per tentare di impedire quel riconoscimento.
Lo scorso lunedì un diplomatico russo è arrivato a minacciare il segretario generale Ban Ki-moon, affermando che se non avesse ritirato la decisione la Russia avrebbe forzato una votazione in commissione bilancio in modo da condurre l'attuale leadership ad una sconfitta umiliante.
La richiesta è stata motivata sostenendo che il provvedimento «viola i diritti di sovranità degli Stati membri nel poter determinare il quadro giuridico della vita dei propri cittadini» Poi ha aggiunto: «noi insistiamo affinché il segretario generale revochi urgentemente il bollettino amministrativo». Il portavoce della Russia, Alexey Zaytsev, ha poi aggiunto: «Per noi è una questione molto importante. Se le delegazioni non dimostreranno un approccio costruttivo alle nostre preoccupazioni, allora non avremo altra scelta che chiedere un voto».
Secondo Jessica Stern, membro della International Gay and Lesbian Human Rights Commission, la Russia «è alla ricerca di una qualunque scusa per limitare l'autorità del segretario generale delle Nazioni Unite. Non è un segreto che il segretario generale e la Russia si siano ritrovati su fronti opposti nei temi che hanno riguardato l'Ucraina e la Siria. Ora i russi hanno trovato una scusa politica per poterlo attaccare».
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