Bagnasco vieta la veglia di preghiera per le vittime dell'omofobia


Alcuni gruppi cristiani hanno organizzato delle veglie di preghiera in occasione della Giornata internazionale contro l'omofobia per ricordare le tante vittime della violenza omo-transfobica. Tra i partecipanti figurano comunità evangeliche e cattoliche. Celebrazioni si terranno a
Milano, Roma, Palermo, Catania, Barcellona, Siviglia... ma non a Genova, dove la curia (guidata dal cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza Episcopale Italiana) ha ritenuto non dovesse esserci spazio per una veglia di preghiera in ricordo delle vittime della violenza dell'omofobia e di tutte le discriminazioni.

Laura Ridolfi, referente del gruppo Bethel, ha scritto una lettera aperta in cui precisa: «È con grande rammarico e sconforto che mi appresto a comunicare che la Veglia di preghiera per le vittime dell'omo-transfobia e di tutte le discriminazioni organizzata da Bethel, il gruppo di credenti omosessuali Liguri, che doveva avere luogo nella Parrocchia cattolica della Sacra Famiglia di Genova il 20 maggio, non vi potrà essere celebrata in quanto la Curia genovese non ha dato il permesso al Parroco di poterla ospitare. La motivazione che è stata data, e ci tengo a precisarla affinché non ci siano fraintendimenti, è che questa veglia di preghiera non è opportuna a causa delle imminenti elezioni politiche regionali».
Poi ha aggiunto: «Ancora adesso mi chiedo come la nostra piccola veglia di preghiera avrebbe potuto rovinare le lezioni in Liguria, ma non abbiamo insistito con la curia genovese anche perché non è certo necessaria una chiesa per pregare. E così, mentre tutti i gruppi di cristiani italiani si riuniranno in questi giorni in Italia per celebrare una veglia in una chiesa cattolica, noi cattolici genovesi ci troveremo letteralmente per strada, non avendo trovato posto in una delle tantissime chiese cattoliche che ci sono in città.
Ora che fare? L'idea è stata quella di accettare sia il rifiuto che ci è stato opposto sia i limiti che noi abbiamo, proponendo una veglia pubblica nell'unico spazio che gli omosessuali credenti genovesi gestiscono direttamente presso la sala comunale di Salita del Prione. Abbiamo deciso d'invitare il 26 maggio, presso il Centro Civico Remigio Zena, tutte le persone di buona volontà di Genova a unirsi a noi per ricordare tutte le donne e gli uomini vittime della violenza dell'omofobia e per riflettere sul versetto che quest'anno unirà tutte le veglie che si svolgeranno in giro per il mondo: "Io ti celebrerò perché sono stato fatto in modo stupendo; meravigliose sono le tue opere e l'anima mia lo sa molto bene" (salmo 139,14)».
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