Il gioco "cristiano" per chi vuole divertirsi ad uccidere gay e trans


«Odi i gay? Vuoi scatenare la tua frustrazione contro la community LGBT? Bene, è la tua occasione. Uccidi gay e transgender, evitando di uccidere gli eterosessuali. Ottieni più punti prima che scada il tempo». È questa l'inquietante descrizione che accompagnava "Kill the Faggot", un "gioco" apparso ieri sulle pagine di Steam Greenlight (piattaforma che permette la promozione di progetti creati da sviluppatori indipendenti) e poi rimossa dopo le proteste dei visitatori.
L'uccisione di un gay portava ad accumulare punti, quella di un transessuale un bonus aggiuntivo. Colpendo un eterosessuale, invece, si perdeva parte del punteggio acquisito.

Lo sviluppo è stato curato da una software house californiana chiamata Skaldic Games, ma è Ars Technica a denunciare come una serie di circostanze riconducano al nome di Randall Hermann.

Su Twitter l'uomo si descrive come «un compositore, un artista 3D, un programmatore di giochi, uno skateboarder ed un seguace di Gesù cristo». Lo scorso anno tentò inutilmente di aprire un'azienda di «scarpe cristiane per skateboarder», ma il crowfounding a cui si era affidato lo portò a raccogliere solo 72 dollari rispetto ai 20mila preventivati. A suo dire quel prodotto era destinato a «promuovere le parole e gli insegnamenti di Gesù Cristo attraverso calzature di qualità».

Sul sito della software house, Hermann continua a definirsi «uno sviluppatore senza nome» e si dice «stanco di gente che è troppo sensibile e di come le persone possano facilmente offendersi per ogni piccola cosa, in particolare se legate alle tematiche LGBT [...] Questa gente pensa che se siete anche solo lontanamente omofobici, allora siete compi d'odio o bigotti e cercheranno di distruggervi in ogni modo possibile. Peer questo ho deciso di intraprendere un percorso che molti sviluppatori hanno paura di percorrere, pisciando su queste persone e rendendo il gioco il più eccessivamente offensivo possibile in modo da dimostrare qualcosa a questi idioti».

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