Prete invitava i giovani lgbt al suicidio, ma poi cercava incontri su Grindr


Il reverendo Matthew Makela prestava servizio nella chiesa di St John's Lutheran in Midland (Michigan, Stati Uniti) ed era noto alla comunità per la sua feroce omofobia. Dal pulpito sosteneva che «un'attrazione sessuale per lo stesso sesso è una tentazione peccaminosa a cui bisogna resistere per grazia e potenza di Dio», così come in un editoriale pubblicato dal Midland Daily News sostenne che l'omosessualità vada considerata come una condizione simile all'alcolismo. In almeno un'occasione disse ad un 17enne gay che «se devi mandare a rotoli la tua vita per essere gay, allora tanto vale che tu vada all'Inferno suicidandoti».
Makela è sposato con una donna ed ha cinque figli (la classica famiglia numerosa che tanto piace ai cattolici).

Eppure il sito Queerty lo ha pizzicato su Grindr (la nota app per incontri gay). Attraverso una serie di conversazioni hanno scoperto che amava far sesso con altri uomini, che era attivo e che gli piacevano le coccole. Non ha mancato neppure di affermare di avere una predilezione per il sesso all'aperto, così come ha condiviso alcune sue fotografie a luci rosse pur di combinare un incontro.
Dati gli effetti devastanti che la sua propaganda omofoba del religioso poteva avere su tutti quei ragazzi che non ricevono supporto da amici o famiglie, hanno deciso di pubblicare il materiale racconto.

Non appena lo scandalo è stato scoperto, Makela ha rassegnato le sue dimissioni. La decisione è stata resa nota attraverso il sito internet della parrocchia dal reverendo Daniel Kempin, lo stesso che si è lanciato in imbarazzanti accuse verso chi ha smascherato l'ipocrisia del sacerdote. Nel suo comunicato ha infatti parlato di «dettagli peccaminosi che erano stati tenuti riservati e che sono stati messi online da parte di coloro che cercano di fare del male alla famiglia di Makela e alla nostra chiesa».
Pare dunque che alla chiesa vadano benissimo i reverendi omofobi che cercano di spingere al suicidio i giovani gay, così come c'è tolleranza per chi si nasconde e punta il dito verso gli altri... il problema è solo chi denuncia come certe posizioni integraliste siano solo una follia utilizzata per scopi che nulla hanno a che vedere con la fede.
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