Aggressione omofoba a Milano: schiaffi e insulti per aver criticato le Sentinelle in piedi


«Un ragazzo, particolarmente attivo sulle problematiche riguardanti l'orientamento sessuale e relative discriminazioni, ha subito un'aggressione da parte di tre individui probabilmente legati ad aree e formazioni neofascista. Il ragazzo era appena uscito dall'università quando è stato seguito, spintonato, immobilizzato e schiaffeggiato. Solo l'arrivo di altre persone ha messo in fuga i tre individui che prima di correre via hanno spintonato a terra il nostro compagno. Nonostante le intimidazioni fisiche e verbali, sta bene e ha già sporto denuncia alle autorità competenti. Gli insulti riguardavano la sua appartenenza politica e la sua militanza sulle tematiche LGBT». È quanto denunciato dall'associazione studentesca Rete della conoscenza.
I fatti sono accaduti lunedì sera dinnanzi alla sede di via Festa del Perdono dell'Università Statale di Milano. La denuncia racconta anche come gli aggressori ce l'avessero con la posizione del ragazzo in merito a gruppi anti-gay come le Sentinelle in piedi: «Ti diverti a scrivere cazzate sulla gente perbene che manifesta per la libertà di espressione -gli avrebbero detto i neofascisti- mica tutti sono pervertiti come te, ora vediamo se ti piace tanto l'antifascismo da tastiera».

Solidarietà è giunta dal gruppo degli studenti dell'università Bicocca di Milano, che denuncino come il clima d'odio che si sta vivendo sia alimentato da continue azioni propagandistiche. Venerdì 12 e sabato 13 si è tenuto in Bicocca il congresso mondiale sulla "Regolazione Naturale della Fertilità (RNF)", che aveva visto la partecipazione di Costanza Miriano (autrice di "Sposati e sii sottomessa" e promotrice delle iniziative delle Sentinelle in Piedi) e Roberto Marchesini (uno psicologo e psicoterapeuta che va in giro a sostenere che dall'omosessualità si possa "guarire").
«L'aggressione di ieri -dicono i ragazzi- è anche frutto dell'odio che gruppi sessisti, omofobi e fascisti, coltivano e diffondono. Personaggi come la Miriano e Marchesini non fanno altro che alimentare certi retaggi culturali. È inammissibile che siano le stesse Università a concedere i propri spazi a gruppi e personaggi che anche solo nel linguaggio fanno proprie le sopracitate ideologie discriminatorie».
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