Giorgio, un attivista di 16 anni


Domani sarà il giorno del Verona Pride (il ritrovo è fissato per sabato 6 giugno alle ore 15:45 presso Via Santa Toscana) ed è in vista di quell'appuntamento che il comitato organizzatore sta continuando a raccontare le storie di chi testimonia il proprio orgoglio. Ed è così che Alessandro Pinarello ha incontrato Giorgio, un ragazzo di 16 anni, che studia, ha i suoi hobby, esce con gli amici... ma è anche attivista.

Ciao Giorgio! Ci racconteresti in poche parole chi sei e di cosa ti occupi?
Ciao! 
Sono un ragazzo di 16 anni, frequento l'ITIS Pininfarina (sì, quello dei casini omofobi recenti e passati) e ho varie passioni fra cui: giochi da tavolo, videogames, anime, ecc. . Mi occupo, se così si può dire, di biotecnologie ambientali... ma sono ancora uno studente e “studio” molto poco. Vedremo! 
Fuori da scuola, faccio parte di Arcigay e partecipo attivamente alla lotta per i diritti umani. Sono anche un piccolo blogger.

Alla tenera età di 16 anni sei omosessuale dichiarato, militante LGBT e blogger. Hai bruciato parecchio le tappe eh?
Non penso che essere omosessuale dichiarato sia stato un bruciare le tappe... anzi, spero che più persone in futuro possano dichiararsi a quest'età o anche prima (io ho fatto coming out a 14 anni). Credo sia importante e credo sia un segno che qualcosa sta cambiando, anche perché l'omosessualità non è una fase e non si “scopre dopo”. 
Per quanto riguarda la militanza LGBT non ho alcun ruolo specifico, ma faccio ciò che posso per alimentare quella che credo sia la battaglia più giusta: la battaglia alle discriminazioni e ai pregiudizi. Per quanto riguarda il blog... beh, mica potevo tenermi qualche minuto libero, no?

Credo che un'ascesa come la tua non possa che essere costantemente supportata dalla tua famiglia e dalle tue amicizie più strette. Ci racconti un po' com'è stato questo doppio coming out (da omosessuale e da attivista) con amici e parenti?
La mia famiglia agli inizi non ha mai supportato niente che riguardasse il far parte di Arcigay o l'andare alle manifestazioni, mentre non ha mai particolarmente commentato sull'omosessualità. Ricordo frasi molto assurde che ora li farebbero inorridire senza neanche pronunciarle. Tuttavia, nel tempo hanno compreso quelli che erano i miei intenti e quelli dell'associazione, e anche mio padre ora si occupa come può di attivismo LGBT facendo parte di Agedo. Per gli amici... scelgo abbastanza bene le persone da frequentare, quindi in linea di massima mi hanno sempre supportato, anche se alcuni preferiscono non partecipare attivamente. 
Il coming out più difficile è stato quello a me stesso, ma quando l'ho fatto... ho finalmente sentito di essere onesto e sincero con me. E sentivo, grazie a questa sicurezza, di poter fare ciò che avevo già iniziato a fare. Un consiglio: non fatevi mai sopraffare dal desiderio di avere attorno più gente possibile: basta avere quella giusta.

Nel tuo blog ci tieni a dire che essere gay è bellissimo. In questo paese però appartenere a una minoranza appare tutt’altro che bello. Secondo te cosa manca alla nostra società? Perché l’italiano medio inorridisce di fronte al gay e alla lesbica?
Ci tengo a dirlo perché amo copiare Carlo Gabardini.
 Scherzi a parte, credo davvero che essere gay sia bellissimo. Perché essere felicemente se stessi è bello a prescindere dall’orientamento sessuale o da altre caratteristiche della persona.
Inoltre renderti conto che in te non c'è niente di male e che ciò che vivi è un'emozione bellissima come quella che vivono gli eterosessuali, credo sia molto importante.
 Le società, come sempre, hanno paura del cambiamento: fomentare odio è più facile, rimanere a discriminare provoca meno fatica. Per non parlare poi del credere che il diritto di opinione sia il diritto di discriminare chiunque solo perché a te non sta a genio. Noi (intesi come persone che partecipano a questa promozione dei diritti umani) abbiamo questo come principale obiettivo: combattere la disinformazione e rendere partecipi tutti che il nostro cuore prova le stesse emozioni di quello di tutti gli altri. I diritti si chiamano così proprio perché non hanno bisogno dell'approvazione di tutti, ma hanno bisogno solo di una consapevolezza reale ed oggettiva. Ma noi siamo fighi e lo faremo capire a tutti. 
L'inorridire è dovuto a questo, e riportare il sorriso a queste persone le renderà più lucide per pensare.
 L'amore è bellissimo. In qualsiasi forma e in qualsiasi orientamento.

Hai mai partecipato a un Pride? Che emozioni hai provato?
Certo! Quello di Torino quest'anno sarà il terzo e, per la prima volta, parteciperò anche ad altri Pride. 
Il Pride è una manifestazione stupenda, colorata e volutamente allegra. È anche una festa, perché essere se stessi è ciò che vogliamo, è ciò che portiamo in piazza insieme alla nostra consapevolezza di essere stupendamente diversi – come tutti! - , al nostro amore, alle nostre emozioni e alla nostra stupenda naturalezza.
 A chi si lamenta dei colori eccentrici dico: ma che noia sarebbe se tutti fossimo vestiti uguali? Viva la diversità e viva i colori! Il Pride è la manifestazione pubblica di tutte quelle persone che sono felici di loro e vogliono far capire di essere parte attiva della società come tutti. 
Il pride è di tutte quelle persone che vogliono dire basta alla discriminazione, e lo vogliono fare una volta per tutte.

Ti ringraziamo enormemente per il lavoro che fai ogni giorno e per la determinazione che dimostri. Cogliamo l'occasione per invitarti ufficialmente al Verona Pride 2015, il 6 Giugno a Verona! Sarai dei nostri?
Ringrazio te per tutti questi complimenti e per avermi dato l'opportunità di esprimermi.
 Verona era una tappa organizzata per i “Pride di quest'anno a cui parteciperò” già dall'inizio. Ci sarò sicuramente e non vedo l'ora di incontrare tutti i Veronesi riuniti per celebrare l'amore e l'orgoglio per ammettere che essere diversi (dato che nessuno è uguale a nessun altro) è bellissimo, e che il nostro amore vale la pena di essere vissuto pienamente e senza vergogna alcuna.
 Sarò dei vostri. Ci vediamo in piazza!
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