Il sindaco di Venezia ordina il ritiro dalle scuole dei libri che parlano di famiglie non tradizionali


«L'avevo detto in campagna elettorale e l'ho semplicemente fatto: ho dato indicazione perché vengano ritirati dalle scuole comunali i libri gender, genitore 1 e genitore 2: sono temi che non devono riguardare i bambini, materie da lasciare ai loro genitori, nella piena libertà di scelte degli adulti». È quanto dichiarato da Luigi Brugnaro, il nuovo sindaco di cento-destra alla guida di Venezia.
Saranno complessivamente 1.098 i libri ritirati dalle scuole (36 titoli per la scuola per l'infanzia e 10 per i nidi) acquistato all'inizio del 2014 dalla precedente giunta per introdurre ai più piccoli temi legati alle famiglie omogenitoriali, alle diverse religioni e alle svariate nazionalità.
Il sindaco si dice certo che l'educazione debba considerare solo le situazioni più comuni e rendere privata la scelta di educare alle diversità. «Nessun bambino sarà discriminato o trattato diversamente -ha sostenuto- nella loro casa potranno esserci papà 1 e papà 2, mamma 1 e mamma 2 e sarà certamente incoraggiata qualsiasi integrazione, ma va riconosciuta la maggioranza delle persone che hanno una mamma e un papà».

Peccato che il sostenere la necessità di escludere chiunque non rientri nelle maggioranze è un discorso molto pericoloso che ci porterebbe tranquillamente a poter dire che è assurdo spendere soldi per abbattere le barriere architettoniche dato che la maggioranza non ha problemi di deambulazione. Potremmo chiedere di eliminare i maestri di sostegno dato che la maggioranza dei bambini non ne ha bisogno o chiedere che il Canal Grande sia asfaltato perché la maggioranza delle città ha centri urbani lastricati...
Ma più di tutto c'è da chiedersi in quale preciso momento l'omofobia sia divenuta una promessa elettorale, capace di portare voti nel nome di una minore educazione al rispetto altrui. In Francia La Manif Pour Tous è già stata convertita in un partito politico e c'è da chiedersi se il family day di sabato scorso non fosse altro che una prova generale per fare un una conta di quante persone sono disposte sufficientemente manipolabili da essere disposte a scendere in piazza per chiedere limitazioni ai diritti altrui nel nome di un qualcosa che neppure esiste.
In fondo la politica Italiana ha sempre fatto leva sulla paura: Mussolini ha creato la paura verso la razza e ha promesso protezione in cambio di potere. La Democrazia Cristiana ha creato paura verso il comunismo per avere voti. Berlusconi ha creato tensioni verso lo stato e verso i giudici. Bossi sosteneva che i meridionali fossero una minaccia mentre Salvini ha preferito indicare gli immigrati come un male da combattere. In fondo, tra tanto odio, i gay erano una delle poche categorie rimaste ancora disponibili...
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