Forza Nuova convoca le sue camicie bianche contro il Milano Pride


Forza Nuova chiama a raccolta le sue camicie bianche per contestare il Milano Pride. Attraverso una nota ufficiale, il partito di estrema destra definisce l'evento un «orrendo caravanserraglio di sodomiti, lesbiche e corte dei miracoli associata» e «l'ennesima ferita a causa di questa sfilata immorale ed oscena». Lamentano anche come i massimi rappresentanti delle istituzioni apriranno «l'infame colonna» per «dispensare diritti ad ogni perversione». Già, così tanti diritti da non essercene manco uno.
Ed è così che il neofascismo si riverserà in piazza San Carlo per dar voce ai propri pregiudizi e al proprio odio. Pare abbiano anche studiato bene la lezioncina e abbiano assimilato il pensiero cattolico che vedrebbe legittimato ogni odio se si sostiene di voler difendere un qualcosa, ed è così che dicono di voler manifestare «per la difesa della famiglia naturale, l'unica e sola famiglia possibile, l'unica e sola famiglia a cui uno Stato serio e civile deve tributare rispetto, riconoscimento e tutela».
Il partito di estrema destra non manca poi di rivendicare la sua vicinanza politica con la piazza del family day, sostenendo di essere la risposta per i «cattolici sfiduciati» nel loro sostenere che «nessun Cattolico si faccia piegare e si senta vinto dal dilagare dell'oscenità e dall'allegra connivenza della classe politica». E forse non a caso, cavalcano le parole del Segretario di Stato Vaticano nel parlare di «quell'orrore che sono i matrimoni omosessuali, sconfitta dell'umanità».
In conclusione aggiungono: «che ogni patriota sappia e senta in sé con fermezza e serenità che tutto ciò non è ancora deciso, che il periodo della delega politica ai partiti è finito, che le battaglie si possono ancora vincere facendosi carico direttamente ed in prima persona dell'ònere e dell'onòre della battaglia».
Insomma, i forzanuovisti si sentono in guerra e sostengono che Dio stia dalla parte del fascismo e di chi predica omofobia, xenofobia, razzismo ed egoismo. Dinnanzi ad una simile posizione sarebbe d'obbligo la presa di distanze da parte del mondo cattolico, ma pare che i vescovi siano troppo occupati a combattere l'amore perché possano occuparsi da chi utilizza i loro discorsi per legittimare l'odio.
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