La legge non è uguale per tutti: il Senato salva Azzolini dall'arresto


Con 189 no, 96 sì e 17 astenuti, il Senato della repubblica ha deciso di non permettere l'arresto di Antonio Azzollini, senatore del Nuovo Centrodestra e presidente della Commissione Bilancio, in merito al crac della casa di cura Divina Provvidenza con sedi a Bisceglie, Potenza e Foggia.
La Procura di Trani aveva notificato un mandato di arresto con l'accusa di associazione a delinquere finalizzata alla bancarotta fraudolenta ed altri reati (per i quali sono già state arrestate altre persone, tra cui anche due suore). Ma Azzollini non subirà la stessa sorte grazie alla sua immunità parlamentare che il voto di oggi ha deciso di non sorprendere.

Già nel dicembre del 2014, con 160 voti contrari, Palazzo Madama aveva ostacolato le indagini sul suo conto negando l'autorizzazione all'uso delle intercettazioni telefoniche del senatore. Anche allora Pd, Forza Italia, Lega Nord e Nuovo Centrodestra furono compatti nel negare l'autorizzazione. E questo nonostante nell'ottobre del 2013 Azzolini venne già accusato di associazione a delinquere, abuso d'ufficio, reati ambientali, truffa e falso (per una presunta maxiifrode da 150 milioni di euro) in merito alla vicenda della costruzione costruzione del nuovo porto di Molfetta (città di cui stato sindaco). In quell'occasione Azzollini disse di essere pronto a chiarire la sua posizione davanti agli inquirenti, ma poi si avvalse della facoltà di non rispondere.
L'accusa sostiene che il ruolo di sindaco lo avesse portato a conoscenza della presenza di una serie di ordigni inesplosi presenti sul fondale marino, ma il senatore fece finta di non saperlo quando si appaltò l'opera per poi far lievitare i costi a causa della bonifica necessaria.

Azzolini potrà dunque continuare ad occupare la sua poltrona e potrà tranquillamente dedicarsi a sostenere che sia necessario «difendere i bambini» attraverso il mancato riconoscimento delle unioni civili. Il tutto mentre chi lo ha difeso continuerà a strillare che i costi sono eccessivi, anche se pari a meno di un cinquantesimo di quanto si sostiene sia stato frodato da un solo uomo, un loro compagno di partito.
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