Tribunale del New Jersey conferma che le fantomatiche terapie riparateve sono una frode


Una giuria del New Jersey ha ritenuto colpevole di fronte un gruppo no-profit che prometteva fantomatiche terapie riparative dell'omosessualità. Una prima sentenza era già stata emessa lo scorso febbraio ma ora si è provveduto a discutere il caso nel merito, confermando il giudizio precedentemente espresso.
Arthur Goldberg (nella foto) ed Elaine Berk erano i fondatori del gruppo Jonah di Jersey City. Le loro fantomatiche "terapie" consistevano nel sostenere che un gay potesse "diventare" eterosessuale spogliandosi dinnanzi ad altri uomini, prendendo a pugni la fotografia della madre e reinterpretando presunte esperienze traumatiche infantili.
La giuria ha votato all'unanimità nel ritenere una frode quelle «pratiche commerciali irragionevoli». Il verdetto ha così condannato Giona e Downing al rimborso di migliaia di dollari versati dagli ex clienti Michael Ferguson, Benjamin Unger, Sheldon Bruck, Chaim Levin, i genitori di Jo Bruck e Bella Levin.
Downing chiedeva dai 60 ai 100 dollari per le sessioni individuali a gruppo. Nei fine settimana organizzava anche quelli che venivano chiamati "viaggi nella virilità" che consistevano in passeggiate per i boschi.

Se la descrizione delle metodologie utilizzate può strappare un sorriso, davvero drammatica è l'ordine del gruppo Jonah. I due lo fondarono nel 1999 dopo che i loro figli fecero coming out durante glia nni dell'università. Desiderosi di "renderli" eterosessuali (così come li avrebbero dovuti) i due constatarono che la maggior parte dei centri che offrivano fantomatiche terapie riparative erano legati al mondo cattolico e decisero così di dar vita ad una loro associazione legata al mondo ebraico. La loro teoria era quella di utilizzare i testi della legge ebraica (anziché la Bibbia) per arrivare a quelle che sostenevano fossero le cause dell'attrazione sessuale verso persone del proprio sesso.
Goldberg ha tenuto numerose conferenze per sostenere che la "cura" dell'omosessualità fosse un diritto civile e che «la gente dovrebbe avere il diritto di cambiare la propria sessualità». Sosteneva anche di voler «aiutare coloro che sono infelici con il loro stile di vita e che desiderano riaffermare la loro identità di genere». Parole che drammaticamente ancor oggi troviamo in Italia sulle pagine di una certa stampa cattolica.
Nel 2008 Goldberg pubblicò un libro intitolato "Light in the Closet: Torah, omosessualità e il potere di cambiare" in cui afferma che non vi è alcuna causa genetica dell'omosessualità e sosteneva che l'orientamento omosessuale potesse essere modificato attraverso fantomatiche terapia riparative.
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