Una petizione contro l'omofobia di Siri


«Oggi più che mai l'Italia ha davvero bisogno di informazione e conoscenza per combattere l'omofobia in ogni sua forma, anche in queste piccole cose». È così che l'associazione Diversity spiega i motivi che l'hanno spinta ad avviare una petizione per chiedere alla Apple di correggere con urgenza un bug presente in Siri, l'assistente virtuale presente sui sistemi iOS.
Il sistema virtuale riconosce come insulti parole come «gay»m «lesbica» e «transessuale», motivo per cui a domande lecite viene data una risposta generalmente riservata alle frasi volgari. Se qualcuno prova a dire a Siri di essere gay, si sentirà rispondere che «non è carino da parte tua». E lo stesso accade anche se gli si dovesse chiedere se due gay possono essere buoni papà, se gli si chiede come registrare un matrimonio gay o se gli si chiede perché due persone dello stesso sesso non possano sposarsi (qui una serie di esempi raccolti dall'associazione).
La petizione può essere sottoscritta all'indirizzo change.org/sirigay.
1 commento