Bagnasco ha armato le destre contro i diritti civili dei gay


Siamo alle solite. Se le destre erano infastidite dall'apertura manifestata da Galatino nei confronti dei diritti delle coppie gay, è Angelo Bagnasco che ha fornito loro il pretesto per poter rivenficare una disuguaglianza sociale volta a ritenere che l'eterosessualità debba essere fonte di maggiori diritti rispetto alle minoranze poco gradite dalla Chiesa Cattolica. Ed è coesi che la politica torna a chiedere che il volere della curia sia reso legge anche se in violazione dei più basilari diritti umani. Enon manca chi sostiene che il principio costituzionale dellapari dignità sia da ritenersi un «tema etico».

Gaetano Quagliariello, coordinatore nazionale di Ncd-Ap ha festeggiato quel rantolo d'odio: «Bagnasco ha colto il punto. Il problema non è negare alcun diritto ma diversificare situazioni che sono diverse e, per questo, avere la certezza di sbarrare la strada a pratiche insopportabili per chi laicamente crede nella dignità della donna, come l’utero in affitto. Se queste considerazioni possono diventare consapevolezza comune, non è difficile trovare una soluzione, anche di tipo legislativo». G
Anche Maurizio Lupi, capogruppo di Alleanza Popolare alla Camera, è salito sul carro dell'odio: «Sulle unioni civili la nostra posizione da sempre è molto chiar: ok ad una buona legge sui diritti, ma no ad una legislazione sulle famiglie di fatto».
Carlo Giovanardi, capogruppo in commissione Giustizia al Senato, non poteva che esultare dopo essere uno dei pticipali protagonidti dell'ostruzionismo che ha impedito l'approdo in aula della legge: «Siamo pronti a riconoscere i diritti dei singoli ma totalmente contrari al testo Cirinnà che apre la porta a reversibilità, adozioni e alla pratica dell’utero in affitto». Giorgia Meloni aggiunge: «Non serve essere credenti per condividere il pensiero di Bagnasco. Ci batteremo in Parlamento e continueremo a raccogliere firme contro il ddl Cirinnà». Roberto Maroni festeggia dinnanzi ad una chiesa che non chiede accoglienza ma legittima la distriminazione e dice: «Questa è la Chiesa che mi piace». Solo pochi giorni fa il segretario della Lega aveva inviato i vescobi a tenersi lontano dalla politica, sottolineando come sappia bene che il Vaticano stia garantendo viti ai partiti di estrema destra come il suo.

Ivan Scalfarotto critica le parole del cardinale, notandi come: «Bagnasco è oggettivamente fuori dal tempo, la sua riflessione non tiene conto della realtà e si scontra con l’evidenza dei più grandi Paesi e dei più prestigiosi ordinamenti giuridici nel mondo, con Gran Bretagna, Francia, Spagna, Stati Uniti d’America». Manuela Repetti, gruppo Misto, ha aggiunto: «Rispetto le opinioni del cardinale, ma il Parlamento ha il dovere di legiferare con la massima autonomia e laicità su questi problemi con l’obiettivo di tutelare i principi di libertà al passo con una modernità che spesso alcuni prelati faticano a comprendere nei suoi aspetti positivi».
Alberto Airola, senatore del M5S,nota: «Vorrei rispondere al cardinale che quello che il Parlamento prova a fare con questa legge è un passo in più ovvero estendere tali diritti alle persone in quanto coppia. La legge sulle unioni civili è un provvedimento necessario per ristabilire un principio laico di uguaglianza e per colmare il vuoto normativo con le conseguenti discriminazioni che subiscono coppie di persone omosessuali ed eterosessuali che non vogliono o non possono unirsi in matrimonio».
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