Padre Carbone al Meeting di Cl: «Le coppie omosessuali più esposte a malattie cardiovascolari e suicidio»


Come prevedibile, il Meeting di Rimini organizzato da Cl si è presto trasfirmato in una fucina di odio anti-gay. Ma fra i vari rantoli non passa inosservata la fantasiosa teoria esposta padre Giorgio Carbone, esponente dell’Ordine dei Domenicani. Il sacerdote ha infatti sostenuto che «le coppie omosessuali più esposte a malattie cardiovascolari e suicidio». A dargli man forte anche il dottor Renzo Puccetti, pronto a sostenere che: «Quelli tra omosessuali non sono veri matrimoni perché manca la relazione sessuale a fini riproduttivi: equivale a mettere un dito in un orecchio».
Interessante è notare come studi danesi condotti negli ultimi trent'anni conducono a tesi diametralmente opposte, testimoniando come tutte queste teorie omofobe siano sempre basate solo sul mero pregiudizio e risultino sempre prive di qualunque scientificità. Inoltre, una volta omesse le cause, si citano gli effetti per preservare la morte a cui essi conducono.

Nel frattempo, all'interno della campagna d'odio che la Chiesa Cattolica sta mettendo in atto contro la dignità delle persone lgbt, è dalle pagine del Corriere della Sera che il cardinale Angelo Bagnasco ha illustrato ina sua personalissima interpretazione della legge italiana, sostenendo falsamente che la Costituzione non tuteli le famiglie senza figli: «La Chiesa -dice- non è contro nessuno. Crede nella famiglia quale base della società, presidio dell’umano e garanzia per vivere insieme; la famiglia come è riconosciuta dalla nostra Costituzione e come corrisponde all’esperienza universale dei singoli e dei popoli: papà, mamma, bambini, con diritti e doveri che conseguono il patto matrimoniale. Applicare gli stessi diritti della famiglia ad altri tipi di relazione è voler trattare allo stesso modo realtà diverse: è un criterio scorretto anche logicamente e, quindi, un’omologazione impropria. I diritti individuali dei singoli conviventi, del resto, sono già riconosciuti in larga misura a livello normativo e giurisprudenziale».
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