I cattolici minacciano i gay in difficoltà: se non ti fai del male così come vogliono i preti, non entrerai mai in Paradiso


Aleteia è un sedicente sito cristiano che ha la funzione di raggruppare articoli provenienti da varie fonti, perlopiù dall'integralismo cattolico. Non stupisce dunque il suo impegno nel condurre una incessante campagna d'odio contro la comunità lgbt, anche se il superamento di certi limiti fanno letteralmente rabbrividire. È il caso di un articolo in cui si promuovono le dannosissime e fantomatiche "terapie riparative".

Sappiamo tutti che quelle "terapie" non hanno alcuna base scientifica e spesso conducono le persone verso l'autolesionismo, la depressione e il suicidio. È questo il motivo per cui un numero sempre crescente di stati le sta vietando e per cui in Italia l'Ordine degli psicologi le ha categoricamente vietate. Eppure alla Chiesa piacciono perché offrono la possibilità di legittimare l'odio. Si chiede così che i genitori sottopongano i figlia vere e proprie torture qualora non fossero eterosessuali o si chiede che adulti in difficoltà siano messi nelle mani di chi darà il colpo di grazia dicendogli che sono sbagliati e che non dovranno mai avere alcun rapporto se non vogliono essere condannati da Dio. Privare un uomo della sua sessualità e dai suoi rapporti equivale ad ucciderlo (motivo per cui in alcuni casi è il suicidio a porre fine al quel patimento inflitto da sedicenti cristiani).

Eppure l'articolo appare molto propenso a promettere la "guarigione" dei gay e parte con l'utilizzare termini che possano identificare i gay come se fossero portatori di una qualche patologia. Per identificarli si p infatti scelto di definirli come «persone che sperimentano un'attrazione per lo stesso sesso (ASS)». Si dice che la castità è un valore e si minaccia che chi non segue ciecamente ciò che dicono i preti non potrà mai entrare in Paradiso:

Qualunque cosa contraria all'insegnamento autentico della Chiesa affidatole da Cristo precluderà la vita di santità per la quale siamo stati creati. Qualsiasi forma di non castità provocherà un danno alla persona umana (e alla comunità umana), e se questo peccato è lasciato senza pentimento, preclude alla persona la felicità del Paradiso, la felicità per la quale tutti siamo stati creati.

A quel punto si sostiene che un gay debba rivolgersi a qualcuno che possa permettergli di non realizzarsi, in modo che la sua vita possa essere consacrare alla volontà di un qualche eterosessuale desideroso di sentirsi gratificato dal sostenere che la sua sessualità sia un elemento sufficiente per essere più meritevole agli occhi di Dio. Affermano:

In quale luogo può andare una persona con ASS per sentirsi dire queste verità (a volte difficili ma che danno vita)? Dove le può essere sicuramente offerta la grazia di Dio per vivere quelle verità? Dove può andare una persona con ASS per trovare compagnia e leadership per vivere queste verità con gratitudine e con gioia, anche in mezzo alla prova? Conosco un luogo in cui le persone con ASS possono trovare queste benedizioni C*****e International.

È dunque un vero e proprio spot in cui si fa anche il nome di un'associazione che si occupa di fare del male ai gay attraverso una versione distorta della religione. Ma dato che quelli di Aleteia sono evidentemente eterosessuali, loro none esitano a sostenere che qual centro di torture sia «uno strumento della buona novella di Dio per le persone con ASS» e «un luogo di saggezza, guarigione, fede e speranza per le persone con ASS».

Si coglie l'occasione anche per promuovere un'altra associazione che si occupa di indottrinare i famigliari di gay in modo che possano spingere verso l'infelicità i propri figli:

L'organizzazione partner di C*****e International è En*****e, che sostiene la famiglia e gli amici delle persone con ASS. En*****e aiuta a formare, guidare e accompagnare i fedeli cattolici nell'offrire la compassione e la verità della Chiesa alle persone con ASS.

Non manca poi l'elenco dei propri obiettivi, fra cui il «vivere castamente in conformità all'insegnamento della Chiesa cattolica romana sull'omosessualità», il «dedicare tutta la propria vita a Cristo attraverso il servizio agli altri, letture spirituali, preghiera, meditazione, direzione spirituale individuale, frequentazione della Messa e frequente accostamento ai sacramenti della riconciliazione e della Santa Eucaristia» e via dicendo. Il tutto solo dopo aver precisato che l'omosessualità sia da ritenersi «un problema».

Si passa poi alla promozione più bieca e all'immancabile richiesta di soldi:

La buona novella che Dio ha affidato alla Chiesa e ha inteso per le perso e con ASS viene proclamata, gestita e vissuta attraverso la missione di C*****e/Enc*****e. Per la guarigione del cuore umano, la salvezza delle anime e la maggior gloria di Dio, questa missione merita di essere più conosciuta e sostenuta in modo più generoso [...] Pensate di sostenere questo apostolato con una donazione e con preghiere. E soprattutto, fate sapere a chiunque che la santità e la castità sono doni di Dio per tutti, e che sono la buona novella di Dio, in realtà la notizia migliore per le persone con ASS e chi le ama.

Sostenere che cercare di spingere qualcuno al suicidio sia un atto d'amore si commenta da sé, ma mostra a quali livelli di irrazionalità e violenza siano giunti alcuni siti cattolici pur di chiedere che l'eterosessualità sia ritenuta una nuova razza ariana meritevole di maggiori diritti e dignità. E di certi non è Dio a volere il male che qui viene auspicato.
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