Il terrorismo di Provita: se ci saranno i matrimoni gay, il cannibalismo verrà legalizzato


L'associazione Provita odia i gay e ritiene che l'eterosessualità debba conferire maggiori privilegi sulla base di un presdunto diritto di nascita di stampo nazista. Ed è così che la loro attività pare incentrata solo sulla propaganda di un odio che possa portare a violenze e discriminazioni verso la comunità gay (peraltro con soldi pubblici, dato che lo stato italiano riconoscere loro il 5 per mille come associazione di "pubblica utilità", nonostante sia poco chiaro quale pubblica utilità ci sia nel diffondere notizie false che possano spingere l'integralismo a commettere un genocidio).

L'ultima trovata del sito integralista è il sostenere che la parità di matrimonio condurrà alla legalizzazione del cannibalismo. In un articolo surreale, partono con lo spiegare che:

C’è un modello d’ingegneria sociale, The Overton Window («La finestra di Overton»), creato negli anni ’90 da Joseph P. Overton (1960-2003), l’ex vice-presidente del centro d’analisi americano Mackinac Center For Public Policy.
Questo modello descrive i passaggi, le “finestre”, attraverso cui passano idee e concetti che inizialmente risultano totalmente inaccettabili: grazie al lavorio di politici, economisti, (pseudo)scienziati, opinion makers, e ovviamente grazie ai media, si modifica l’opinione pubblica e quelle idee e quei concetti e quelle pratiche diventano gradualmente accettabili e poi vengono legalizzati.

Non passa molto prima che si inizi a gettare fango sui gay, affermando che:

Prendiamo, ad esempio, il matrimonio gay.
Per secoli e secoli, fin dalla notte dei tempi, nel sistema di Overton, l’idea del matrimonio tra le persone dello stesso sesso si trovava all’interno della prima “finestra”, la zona vietata: la società non poteva accettare l’idea di matrimonio tra le persone dello stesso sesso. Grazie all’influenza dei media i matrimoni gay sono diventati prima accettabili, con certi limiti (unioni civili), poi totalmente accettabili e legalizzati (adozione e utero in affitto compresi).
Lo stesso cammino hanno fatto il divorzio e l’aborto, stanno facendo la liberalizzazione della droga e l’eutanasia…

Si parte così da una premessa falsa. Si fa finta di non sapere che nel mondo antico le unioni gay fossero all'ordine del giorno e si nega come i matrimoni gay venissero celebrati dai primi cristiani o anche solo nell'Italia ottocentesca. Ma incuranti di come premesse false non possano che condurre a tesi prive di fondamento, il sito integralista si rifà alla peggiore propaganda anti-gay russa per il suo rantolo d'odio.
Citando il regista russo Nikita Sergeevič Michalkov, spiegano le sei ipotetiche fasi con cui il cannibalismo sarà reso legale se non ci si oppone al riconoscimento delle nozze gay:

- Fase 0: inaccettabile. Non se ne parla proprio, neanche sulla stampa.

- Fase 1: Si comincia a dire che non ci deve essere alcun tabù. Comincia qualche dibattito in convegni d’elite dove stimati scienziati cominciano a accennare che dal punto di vista scientifico la cosa sarebbe teoricamente fattibile (salutare, economica… o altro).

Intanto si costituisce l’«Associazione dei cannibali oltranzisti», che cominciano ad avere una certa risonanza mediatica. L’argomento non è più un tabù e se ne comincia a parlare. Si comincia a sfaccettare il problema a vedere la cosa da vari punti di vista.

- Fase 2: Il cannibalismo comincia ad essere accettabile. La neolingua crea termini eleganti: non si parla più di “cannibalismo”, e poi neanche più si dirà “antropofagia”. Magari si comincerà a parlare di “gusto per l’umano”, o addirittura “antropofilia”. E poi “antropofili” sostituirà “cannibali”.

Intanto si crea un precedente storico, un fatto mitico, reale o inventato, ma, tale da contribuire alla legittimazione di un’idea inaccettabile: per esempio la storia di quel malato che si è salvato, è guarito ecc. mangiando carne umana, di quel popolo antico, saggio, stimato… che mangiava carne umana…

- Fase 3: Altra finestra: dal campo «inaccettabile» a quello «ponderato-razionale», il cannibalismo diventa una «necessità biologica», dovuta a una predisposizione genetica. O in caso di «insuperabili circostanze» (per es una carestia), un essere umano deve avere il diritto alla libera scelta: chi non è “antropofilo” diventa “antropofobo”.

- Fase 4: Nella finestra precedente, l’idea del cannibalismo è divenuta in alcuni casi sensata. Ora diventerà diffusa (socialmente accettabile). Si creano polemiche non solo sulle storie inventate o reali del passato, ma su casi concreti reali che hanno risonanza mediatica. L’antropofilia comincia a essere dibattuta in massa nei notiziari, nei talk-show, nel cinema, nella musica pop e negli spot pubblicitari. Si cominciano a scoprire personaggi pubblici, VIP , artisti stimati che sono antropofili… Ma quanti sono gli antropofili? Ma ce ne sono molti più di quanti pensiamo…

- Fase 5: Ora è il momento di farne un tema diffuso: la cosa è d’attualità, riprodotta continuamente dai media, acquisisce un’importanza politica. I cannibali vengono “umanizzati”: sono persone creative, sono belle-buone-brave, vittime di un’educazione sbagliata (magari perseguitate per colpa di stereotipi…) oppure sono nate così, per natura: «chi siamo noi per giudicare»? Lasciamoli liberi di vivere la loro condizione, per il principio di uguaglianza e non discriminazione. Se loro mangiano carne umana che male fanno a te? Tu puoi continuare a mangiare pollo o anche essere vegetariano…

- Fase 6: Da «tema diffuso», il cannibalismo passa sul piano della «legalizzazione». Si pubblicano ricerche sociologiche e statistiche sulla bontà della cosa e sulla sua diffusione. Bisogna accettare gli antropofili. Se ne parla nelle scuole e negli asili nido, fin da piccoli s’impara ad accettare l’idea che si possa mangiare carne umana.

Stando a questo ragionamento, allora anche i neri dovrebbero essere discriminati dato che in passato lo erano. Eppure più che ricostruire le fasi delle conquiste civili, lo schema pare rispecchiare il processo di invenzione, attribuzione all'avversario e creazione di paura fantomatiche "ideologie gender". Solo fino a qualche anno fa sarebbe stasto impensabile pensare di organizzare gruppi che chiedono che i ragazzi gay siano sdpinti al suicidio attraverso l'incoraggiamento del bullismo omofobico. Ora c'è pure chi scende in piazza a rivendicare quella violenza.

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