La Nuova Bussola Quotidiana non ha dubbi: la Chiesa non deve dialogare ma deve imporre


C'è da aver paura nel sapere che esiste un integralismo cattolico guidato da giornali come La Nuova Bussola Quotidiana. Non paga dalla sua perenne campagna contro di diritti della comunità lgbt, il giornale pare essere passato ad un livello successivo di indottrinamento. Il nuovo mostro da abbattere è la Chiesa, ritenuta troppo poco intransigente nell'imporre con violenza una dottrina che si preoccupi solo di vietare e condannare le persone. Una dottrina che si sostiene debba essere imposta, senza alcun dialogo con le parti che si vogliono abbattere e e distruggere.

C'è da rabbrividire dinnanzi a chi scrive che:

La Chiesa cattolica è ancora in grado di fare battaglie culturali (non dico religiose) o sa solo dialogare? La Nuova Bussola Quotidiana sta mettendo in evidenza come a proposito di unioni civili, omosessualismo e gender, parte consistente e autorevole della Chiesa italiana abbia già rinunciato ad una battaglia di idee e abbia già percorso il tragitto, teorico prima ancora che pratico, verso il dialogo. Quando il dialogo non è con le persone ma con le idee sbagliate, esso comporta già una loro accettazione. Ci sono parroci e vescovi che disapprovano lo stile di lotta delle Sentinelle in Piedi. Lo considerano, nonostante la sua modalità inoffensiva, impositivo e non dialogico.

Se ci sarebbe da disquisire sulla non-violenza del stare fermi in una piazza a rimuginare si quanto si odino gli altri e su quanto ci si consideri più meritevoli di diritti, dato che quella rivendicazione è già una violenza dato che si è lì per chiedere che gli altri non abbiano tutele e pari dignità e non debbano avere il diritto di petersi realizzare nella propria vita.
Difficile, però, è non notare la rabbia verso chi non sale su un pubblico e impone il proprio odio sulla base di fantomatiche teorie che manco esistono. Ed infatti non passa molto prima che il quotidiano si scaglia contro quelle diocesi che non approvano i metodi da guerriglia che La Nuova Bussola Quotidiana e i vari comitati di Gandolfini auspicano:

Dirigenti di associazioni ecclesiali sostengono che nelle scuole è inutile e dannoso che i genitori scrivano lettere alla dirigenza o ritirino i figli per protesta contro l'ideologia gender che vi viene insegnata, mentre dovrebbero invece partecipare in forma di dialogo e tutto si stempererebbe nella normalità. Coloro che in questa fase sentono che c'è una battaglia culturale da combattere su questi temi, sentono anche di essere solo una parte, non si può dire quanto piccola o grande, della Chiesa e del mondo cattolico. Ma chiediamoci: perché sembra che la Chiesa non sia più capace di fare battaglie di idee?

La risposta forse più ovvia è che per una battaglia di idee servirebbero le idee e non un qualche fantomatica "ideologia" inventata di sana pianta nel tentativo di poter chiedere che la comunità lgbt non abbia diritto di esistere. Ma la risposta che fornisce l'articolo è ancora più preoccupante: si sostiene infatti che alcuni cristiani non siano convinti di avere in mano la verità assoluta. Si sostiene infatti che tutto sia stato già deciso e che l'uomo debba avere la presunzione di conoscere il volere di Dio meglio di Dio stesso. Non si vuole un dialogo perché si parte dal presupposto che la dottrina contenga una verità indiscutibile, forse ignari di come più volte sia stata modificata in seguito ad evidenti errori (come la persecuzione delle persone di colore o anche dei mancini).

Chiedere al Papa, come hanno fatto i firmatari della Richiesta Filiale, di chiarire dottrinalmente i termini della questione omosessualità, della questione gender e affini, è come chiedergli implicitamente di chiarire decenni di teologie diverse dentro la Chiesa. Altrimenti che bisogno ci sarebbe di un simile chiarimento? Il Magistero ha già parlato, solo che le sue parole cadono su terreni teologici ormai molto diversi. Il punto è questo.

In altre parole, sono il preconcetto e la tradizione a dover essere seguite ciecamente e poco importa se si stia facendo del male al prossimo dato che si ha nelle mani un documento impolverato che legittima l'odio che si sta rivendicando.
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