Provita sostiene che chi non si fa discriminare in silenzio è "eterofobo"


Non passa giorno senza che l'associazione anti-gay Provita non diffonda articoli finalizzati a creare paura e preconcetti verso i gay.
Questa volta si è lanciata nel far credere che i gay odino gli eterosessuali sulla base del loro orientamento sessuale (questo sarebbe il senso di quello che definiscono "eterofobia"), anche se poi spiegano che la presunta aggressione in oggetto non sia avvenuta sulla base di un orientamento sessuale ma per ciò che veniva detto. Tanto basterebbe per capire che si parla di due cose diverse: da un lato c'è chi rischia di essere discriminato o picchiato per il solo fatto di esistere, dall'altra chi ha subito una conseguenza a una posizione coscientemente presa.
Inoltre, se per imbattersi in un casi di omofobia basta scendere per strada, i Provita sono dovuti andare a cercare un caso avvenuto in Canada pur di sostenere che i loro sostenitori debbano sentirsi minacciati dalla stessa esistenza dei gay (motivo, forse, per cui difendono chi va in giro a chiedere che i gay siano uccisi mediante lapidazione).

Scrivono:

Sappiamo che l’eterofobia non fa notizia, a differenza dell’omofobia. Noi invece insistiamo nel riportare i casi in cui si manifesta la violenza degli attivisti LGBT. E non sempre si tratta di violenza verbale: a volte l’intolleranza degli attivisti LGBT si concretizza in gesti di violenza fisica, anche grave.

Come fonte della notizia citano LifeSiteNews, un sito anti-gay statunitense notoriamente impegnato nel diffondere notizie di dubbia veridicità pur di alimentare la discriminazione. Secondo quella fonte, ad Ottawa (in Canada) un «missionario mennonita di 26 anni è stato accoltellato alla schiena da una donna sostenitrice delle istanze LGBT».

Ma nel ricostruire i fatti, i Provita non mancano di aggiungere qualche dettaglio, come il sostenere che sia giusto dire che i gay sono innaturali o che è Dio a volere solo l'eterosessualità. Scrivono:

Il Mennonita sosteneva che Dio ama tutti, anche gli omosessuali, ma la condizione di omosessuale è non naturale ed è peccaminosa la pratica omosessuale. Insomma, il solito ragionamento che –a parte le Scritture e il credo religioso– si basa infine sulla legge naturale: Dio ha fatto l’uomo e la donna e il matrimonio nell’interesse dei bambini e per preservare la società.
Durante la predica, tra gli astanti –che sostenevano le istanze LGBT– è sbucata una ragazza giovane, sui 25 anni, bionda, che ha aggredito il missionario e l’ha accoltellato alla schiena, dileguandosi tra la folla.
Il predicatore è stato portato al pronto soccorso dove si è riscontrata la non gravità della ferita.

Curioso è come fonte citata non sia neppure in grado di dare un nome alla vittima, ma dica di sapere tutto sulle intenzioni e sulle rivendicazioni dell'aggressore. Ma soprattutto è interessante è notare come quella ricostruzione paia comparire solo su alcini siti cattolici, mentre quelli di informazione parlano di un'aggressione avvenuta mentre il gruppo religioso stava cantando. Insomma, tutta la cornice che collega il caso ai gay sarebbe stata creata sulla base di illazioni create da chi vuole strumentalizzare questi casi pur di fomentare l'odio.

Ovviamente qualunque forma di violenza è da condannare, eppure anche su questo i Provita fanno dei distinguo, condannando la violenza della donna ma difendendo la violenza di chi va in giro ad alimentare odii e discriminazione. Peccato che ciò finisca con il sottolineare l'ideologia che sta dietro alla loro azione politica di flotta alla pari dignità di tutti.
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