Tempi sta con Brugnaro: no a chi vuole insegnare il rispetto verso molteplici modelli familiari


All'interno della sua incessante campagna di istigazione d'odio, il settimanale Tempi si è scagliato contro Elton John per le critiche rivolte al sindaco di Venezia e alla sua decisione di bandire dalle scuole qualunque libro possa insegnare il rispetto o l'incisività ai bambini.

Con toni da guerra civile, il settimanale lamenta:

Chi tocca la teoria del gender muore. E lui, Luigi Brugnaro, il sindaco di Venezia, oltre ad aver scippato alla sinistra un feudo storico, non ci ha pensato un attimo, una volta eletto, a sfidare l’«inesistente» ideologia dando disposizioni affinché fossero ritirati dalle scuole dell'infanzia quei libri che sono la quintessenza del gender, e che vorrebbero rieducare i più piccoli all'insegna dell'esistenza di molteplici modelli familiari e di papà e mamma come un’alleanza educativa fra le tante.

Riguardo alle parole di Elton John emettendo (che in un messaggio ha commentato che «la meravigliosa Venezia sta indubbiamente affondando, ma non tanto rapidamente quanto il bifolco e bigotto Brugnaro») dicono:.

Per il solo fatto di ritenere che il primato educativo sui figli spetti ai genitori, e che il contrasto al bullismo con genitore 1 e genitore 2 non c'entri nulla, il sindaco di Venezia sarebbe «bifolco e bigotto». E’ il “metodo Barilla”, sempre lo stesso: dissenti dal Pensiero Unico e sei mediaticamente finito; per maggiori informazioni chiedere a Barilla o a Domenico Dolce, anche lui a suo tempo maledetto da Elton John e giunto in queste ore a scusarsi affidando l’abiura alle pagine di Vogue e precisando che non voleva «offendere nessuno».

Da notare è come ormai questi articoli non usino più l'italiano, ma solo neologismo coniati dall'integralismo cattolico, in cui la «famiglia» è un lager dove i figli sono un proprietà privata dei genitori, in cui il «cristianesimo», è sinonimo di un nuovo nazismo e in cui la «verità»: è la sottomissione al pensiero unico dell'integralismo cattolico. Certo, nel loro gergo il «pensiero unico» è quello di chi pensa con la propria testa e non si sottomette ai loro diktat, ma ovviamente questo solo perché si ha la necessità di creare paura infondata contro la gente che loro vorrebbero vedere vittima di violenza psicologa e fisica nelle scuole.

Da qui un invito al mondo omofobo, perché appoggi con forza cinque adotti metodi nazisti (noti sono i Bücherverbrennungen del 1933) per impedire che l'omofobia possa essere contrastata:

Chi quindi pensa che il sindaco di Venezia combatta su questo una battaglia giusta farebbe bene a dirlo, a scriverlo, ad urlarlo forte prima che l’uomo non si senta solo e non alzi, pure lui, bandiera bianca. Occorre ricordare a Brugnaro che le sue posizioni saranno pure da «bifolco e bigotto», ma sono genuino pensiero di popolo– il caro vecchio buon senso – e non pallino di club come quello portati avanti dalla consigliera progressista che la scorsa legislatura ha promosso la diffusione dei testi in salsa gender salvo poi, alle elezioni, non spingersi oltre un penoso 0,71%. Perché i cittadini italiani, di genitore 1 e genitore 2, famiglie multicolor e uteri affittati, non vogliono sentir parlare: è così, è una realtà che neppure i soldi di Elton John possono cambiare. Forza, dunque: siamo tutti bifolchi e bigotti, siamo tutti Brugnaro.
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