Il Veneto dichiara guerra a Roma. Donazzan scrive agli alunni e li invita ad aver paura del «gender»


Elena Donazzan, l'assessore regionale del Veneto all'istruzione nelle quote di Forza Italia (nella foto durante la sua partecipazione ad un comizio omofobo di Mario Adinolfi), ha deciso di dichiarare guerra a Roma e di alimentare l'isteria verso le fantomatiche «teorie gender» ideate dall'integralismo cattolico. Attraverso un messaggio indirizzato a dirigenti scolastici, insegnanti, personale scolastico e a tutte le famiglie e alunni, la Donazzan ha deciso di negare la presa di pozione ufficiale del Ministero, alimentando di fatto l'isteria e sfruttando gli studenti per la sua campagna ideologica.

Nella sua lettera, scrive: «Ritengo che l'Istruzione scolastica abbia il compito di impartire un'educazione che non crei alcun genere di confusione o di fraintendimento, e non debba sostituirsi all'altrettanto difficile compito dei genitori, facendo della propaganda ideologica. Faccio riferimento alla teoria "gender" che potrebbe ingenerare in allievi non ancora maturi, alla ricerca di una propria identità, ulteriori ed inutili problematiche. Il nostro difficile ruolo e la nostra precipua responsabilità è quella di supportarli in un percorso di crescita, che non solo rispetti le loro naturali inclinazioni, ma che sia anche privo di qualsiasi tipo di condizionamento».

Il solo fatto che un testo simile sia stato indirizzato anche a tutti i minorenni che frequentano le scuole venete è un evidente tentativo di influenzarli al rifiuto verso chiunque li voglia educare al rispetto delle diversità. Si fa inoltre passare l'idea che quelle fantomatiche «teorie gender» siano reali.
Interessante è come la donna non abbia indicato in che modo quelle fantomatiche teorie dovrebbero essere entrate nelle scuole (ricordiamo che l'appiglio dell'integralismo cattolico è il sostenere che non ci si dovesse occupare di contrastare la violenza di genere) e data la sua posizione tutto ciò appare preoccupante.

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