Non trova lavoro perché gay. Operaio 39enne si da fuoco in Puglia


Un operaio di 39 anni, disoccupato, si è dato fuoco nell'anticamera della segreteria del sindaco del Comune di Nardò, in provincia di Lecce. L'uomo era vittima di una discriminazione sociale e lavorativa perché omosessuale.
Sabato scorso si era presentato in segreteria ed aveva ripetutamente chiesto di poter incontrare il primo cittadino. Il sindaco, Marcello Risi, gli aveva fissato un incontro verso mezzogiorno. L'uomo si è però presentato con una tanica di benzina e, dopo essersela versata addosso, si è dato fuoco. Fortunatamente i presenti si sono gettato su di lui e sono riusciti a spegnere le fiamme.
A quel punto l'operaio è stato fatto accomodare nella sala della giunta e il sindaco ha parlato a lungo con l'operaio, il quale gli ha raccontato le sue motivazioni. Nonostante abbia avuto una buona carriera lavorativa come operaio specializzato, ora si trova rifiutato a causa di una grande discriminazione sociale legata al suo orientamento sessuale. Si è scusato per il suo gesto ed è stato rassicurato dagli amministratori presenti sul fatto che avrebbero preso a cura il suo caso.
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