Secondo la Manif Pour Tous, è dittatura far rispettare le leggi dello stato


Alcune rivendicazioni della Manif Pour Tous sono realmente da pelle d'oca. Sappiamo tutti che l'organizzazione omofoba plaude a priori a qualunque iniziativa possa attaccare la dignità e i diritti della comunità gay, motivo per cui basta essere omofobi per diventare i loro idoli.
Eppure dinnanzi alla notizia della notte passata in cella da Kim Davis, è attraverso Facebook che il gruppo di Prato rivendica:

Di questo passo quanto tempo passerà perché accada anche qui?
Pronti per farsi arrestare e punire solo per il pensiero.
Se non ce ne rendiamo conto, è già un pezzo che viviamo in dittatura.

Priviamo però ad analizzare i fatti. La donna è un impiegato statale del Kentucky che ha il compito di rilasciare licenze matrimoniali. Nell'accettare la promozione ha dovuto impegnarsi ad espletare i propri doveri «senza pregiudizi, preferenze, parzialità».
Dopo quattro matrimoni ed altrettanti divorzi, la donna si è converta al cristianesimo e ha deciso che a lei non andava bene che due gay si potessero sposare. Di sua spontanea iniziativa, ha deciso che avrebbe rifiutato le licenze a tutte le coppie gay che si fossero presentate dinnanzi a lei, nonostante la Corte Suprema statunitense le avesse legalizzate come un diritto costituzionale. In tribunale ha sostenuto che le sue convinzioni religiose debbano avere più rilevanza della legge e che lei sarebbe restata al suo posto negando i diritti costituzionali altrui. È stata condannata da vari tribunali e persino la Corte Suprema le ha intimato di espletare i ruoli che il suo ruolo le imponevano, ma lei ha continuato a dire che i diritti costituzionali non contavano nulla dinnanzi alla sua volontà. A quel punto (e solo a quel punto) è stata arrestata per oltraggio alla Corte. La reclusione è stata decisa perché una multa le sarebbe stata indifferente, dato che tutti i costi legali da lei sostenuto le venivano pagati da un gruppo anti-gay.

Fatta questa premessa, facciamo pur finta che le rivendicazioni della Manif Pour Tous possano avere un qualche senso. Mettiamo che uno di loro abbia un attacco cardiaco e vada al pronto soccorso, dove ad attenderlo ci sia un medico che non vede di buon occhio la campagna nazista portata avanti dal suo gruppo. Se il loro discorso fosse applicato anche in quel caso, il medico andrebbe il diritto di dirgli che lui non vuole curare chi reputa contrario alla propria morale. Se ciò accadesse, mi domando quanti di loro andrebbero in giro a dire che finalmente si è tornati alla democrazia!
Allo stesso modo una gente di polizia potrebbe rifiutarsi di accogliere una loro denuncia o un controllore del treno potrebbe decidere che il loro biglietto non è valido perché gli integralisti devono avere un supplemento. Insomma, chiunque potrebbe interpretare come vuole il proprio lavoro senza tener conto delle leggi o delle regole.

Insomma, sempre più evidente è come ci si trovi dinnanzi a persone che vogliono la legalizzazione della discriminazione. Davvero preoccupante è come qualcuno abbia pure il coraggio di seguirli e di plaudire dinnanzi a frasi simili...
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