Toni Brandi afferma: «Abbiamo sempre detto la verità». Ma basta una rapida verifica per smentirlo


L'associazione Provita è probabilmente responsabile del malessere di migliaia di adolescenti e forse anche di qualche morte. Il suo unico interesse pare sia il il fomentare odio nei confronti della comunità lgbt, spesso ricorrendo a mistificazioni o invocando una fantomatica «ideologia gender».
Trattandosi di un qualcosa che non esiste, non stupisce troppo come l'associazione integralista continui a modificare il senso di quella cosa stratta. Alle volte viene usata come sinonimo di gay, altre volte per gettare fango contro i transessuali... l'unico comun denominatore è come la parola «gender» sia usata ogni qualvolta si voglia alimentare discriminazione verso qualcuno. Spesso anche indottrinando famiglie ed alimentando i pregiudizi che li potrebbero portare a non accettare figli gay, causando danni immani alla vita di chi non è rifiutato solo dalla società ma anche all'intero delle mura domestiche (un'eventualità che porta due adolescenti igay su tre a pensare al suicidio almeno una volta nella loro vita).

Il Presidente della Commissione Servizi sociali e Scuola del Comune di Fiumicino, Angelo Petrillo, ha finalmente preso posizione contro quella macchina di istigazione all'odio, denunciando come il giornale integralista abbia sostenuto che «da quest'anno scolastico ci sarà l'introduzione della teoria gender, così da legalizzare in pratica la pedofilia, insegnare la masturbazione ai bambini e indottrinare gli alunni a fantomatiche teorie malsane che mirano a “destrutturare” la famiglia eterosessuale e tradizionale». Petrillo ha anche sottolineato come Provita faccia «affermazioni mendaci e allucinanti», piegando come sia «semplice comprendere che tutte queste fesserie non trovano nessuna rispondenza con la realtà».

Ma dato che gli integralisti di Provita paiono privi di qualunque morale e remora, è dalle loro pagine che affermano: «Non abbiamo mai detto niente di tutto questo. Abbiamo spiegato e dimostrato in 100 occasioni che esiste una ideologia gender, per cui il sesso biologico non conta, ma conta solo il desiderio, il come "uno si sente"». Bhe, anche questa è ovviamente un'affermazione palesemente mistificatrice dato che nessuno ha mai sostenuto che l'identità di genere si basi sul sentimento del momento...

Toni Brandi si lancia persino nello scrivere: «Abbiamo sempre detto la verità, che è sotto gli occhi di tutti. Si informi un po' meglio, il Consigliere Petrillo e tutti quelli che ci muovono accuse analoghe». Poi aggiunge:

Facciamo, quindi, nostra la sua conclusione, con una piccola correzione:
“Cari genitori, lasciate stare le bufale [o si è maschi o si è femmine, tertium non datur] e tutti insieme cerchiamo di lavorare affinché nessuno, dentro e fuori le nostre scuole, si senta ai margini della vita. L'insegnamento al rispetto reciproco e alla parità e non discriminazione di genere, può solo aiutarci a vivere meglio”.

Esatto. Oltre a negare l'innegabile, brandi fa pure ironia nel sostenere che sia bufala pensare che i transessuali esistano o che la violenza di genere debba essere contrastata. Ma dato che noi vogliamo dargli fiducia, vediamo se realmente non abbiano mai pronunciato le parole che sostengono di non aver mai detto.

In una loro petizione, l'associazione afferma che «molti hanno già reagito contro la subdola introduzione della teoria del gender nelle scuole di ogni ordine e grado». In un articolo bollano come «evidente» il sostenere che «pedofilia e incesto un giorno saranno accettati come lo sono oggi i gay». C'è poi il pezzo volto a sostenere che le linee guida dell'Oms sosterrebbero che «bisognerà informare il bambino sul piacere e sul godimento che si sperimenta quando si accarezza il proprio corpo e sulla masturbazione precoce infantile».
Ed ancora, Provita afferma che «anche a Torino dilaga l'utilizzo di materiale nelle scuole redatto da associazioni GLBT per indottrinare gli alunni in modo strumentale», così come affidano a Gandolfini il compito di sostenere che «il gender» miri alla «destrutturazione della famiglia». Se poi si vuol essere puristi ed escludere le interviste, è la redazione a firmare un pezzo in cui si dice che «le leggi gender» mirano a «insinuarsi nelle menti e nelle istituzioni per destrutturare la famiglia e distruggere le persone».

Ecco dunque che, senza neppure cercare le affermazioni più violente ed accontentandosi del primo risultato offerto da Google, in pochi minuti si può verificare come Provita abbia scritto ogni singolo punto contestato da Petrillo. E allora perché negare ciò che si è scritto?
Possibile che dinnanzi a chi chiede conto di frasi sconcertanti, l'unica risposta di Brandi sia il negare l'evidenza e avviare una macchina del fango verso chi ha lanciato accuse documentate? L'articolo di apre con una fotografia di pinocchio e il direttore del gruppo omofobo si permette pure di sostenere che chi li accusa di dire cose simili sia «male informato»... ma forse entrambe le affermazioni andrebbero attribuite a chi spergiura che il gender esista, forse anche nella speranza di ricevere maggiori finanziamenti dopo che lo stato italiano ha vergognosamente accreditato il loro gruppo d'odio fra i possibili beneficiari del 5 per mille.
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