Riscossa Cristiana invita a mandare i propri figli a scuola in Russia (perché lì c'è vera omofobia)


Paolo Deotto, classe 1949, è il direttore di Riscossa Cristiana e l'autore di un articolo in cui suggerisce a tutti i genitori di mandare i propri figli a studiare in Russia. Al solito, l'unica argomentazione a questa tesi è una lode all'omofobia di Putin.
Il tutto ruota attorno ad un articolo di Repubblica, nel quale si parla della guerra che il Cremlino ha lanciato nei confronti delle emoticons gay-friendly presenti sui dispositivi Apple. Il sostenere che la presenza di due omini con un cuoricino possa portare i ragazzi a diventare gay è una cosa di per sé assurda, eppure Deotto la loda con entusiasmo:

La legislazione russa è chiara in materia di propaganda delle perversioni e punisce chi cerca di corrompere la gioventù. Nella nostra ex-civilissima Italia abbiamo un governo che sforna una legge a scatole cinesi, la cosiddetta “buona scuola”, che spiana la strada all'insegnamento delle perversioni ai giovani e difende questa legge in modo addirittura grottesco, con una ministra che minaccia fantomatiche “iniziative legali” contro i non-allineati.
E fatto questo confronto tra legislazioni, ci viene spontaneo chiederci: e se mandassimo i nostro figli a scuola in Russia?

Ecco dunque che viene chiaramente chiarito come l'obiettivo non sia una lotta a fantomatiche «ideologie gender», ma una strenua difesa dell'omofobia. Si sostiene che ai ragazzi non debba essere insegnato che l'omosessualità sia una naturale variante un orientamento sessuale (come sancito dalla comunità scientifica) ma un qualcosa da odiare e da punire.

Non a caso, in altre occasioni, Deotto ha fortemente criticato La Nuova Bussola Quotidiana per quello che lui reputa una visione troppo progressista del mondo, così come si è scagliato contro «politici che si definiscono “cattolici” e che non hanno alcun imbarazzo nel militare in partiti politici che danno spazio alle sacre istanze omosessualiste, nuovo luminoso orizzonte verso cui marciare, nell'inarrestabile cammino del progresso, e che sono vicini alle intoccabili centrali del potere finanziario pirata-massonico». E a chi gli fa notare che nessuno ha il diritto di giudicare, lui risponde:

Io non sono nessuno. Ma io, e come me tanti altri, sono uno scellerato, complice e pusillanime, se non giudico atti e comportamenti che sono in netto e indiscutibile contrasto con la morale cattolica. Ho il dovere di giudicare di fronte all’empietà palese. A questo punto, sono definitivamente classificabile tra i criptolefebvristi e gli altrettanto disprezzati tradizionalisti. Ne vado fiero.

Peccato che sia stato Gesù stesso ad invitare a non giudicare (ma forse Deotto crede di saperne molto più di lui). O forse la religione centra poco con certe rivendicazioni... non passa infatti inosservato come fra i link presenti sul suo blog personale ci siano anche due partiti, guarda a caso proprio la Lega Nord e il Popolo della Libertà. A questo punto c'è da chiedersi se le rivendicazioni siano davvero legate ad una presunta fede o se si tratti di una campagna politica in cui l'odio del prossimo è una fonte di voti per chi predica razzismo e intolleranza.
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