La Russia dichiara guerra agli emojis gay-friendly


Gli emojis gay incoraggerebbero «le relazioni sessuali non tradizionali tra minori » e causerebbero «danni alla loro salute e sviluppo». A sostenerlo sono i funzionari del governo russo, i quali hanno già incaricato l'agenzia Roskomnadzor di svolgere un'indagine per capire quanto vengano utilizzati. L'intenzione è quella di vietare l'uso di faccine che mostrino baci fra persone dello stesso sesso, rendendole vittima della repressione voluta dal presidente Putin attraverso la sua legge contro la cosiddetta «propaganda omosessuale».
Il governo potrebbe così vietare anche le emoticon gay-friendly recentemente aggiunte a tutte le tastiere Apple e predisporre multe per tra i 50 mila e i 100 mila rubli a chiunque le utilizzi.
Il vice-direttore di Roskomnadzor, Maxim Ksenzov Mikhael Marchenko, ha sostenuto che le emojis gay-friendly rappresentano «una propaganda di relazioni non tradizionali sui social newtork» e che «negano i valori della famiglia» rappresentando «una forma di mancanza di rispetto verso i genitori e gli altri componenti della famiglia».
Questa è la Russia, dove le immagini del presidente che si aggira in mimetica con un fucile in mano è considerata la massima espressione della cristianità e della morale, ma due faccine che si scambiano un tenero bacio vengono ritenute «una minaccia».
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