ProVita: «Tutti nasciamo maschi o femmine. Nessuno invece nasce gay»


È l'associazione ProVita a pubblicare un articolo che richiama a sua volta un altro articolo apparso su La Nuova Bussola Quotidiana, nel quale Chiara Atzori si lancia in affermazioni molto pericolose. Medico infettivologo e co-fondatrice di Obiettivo Chaire (un'associazione che propone percorsi di conversione dell'omosessualità e corsi colti a «prevenire l’insorgere di tendenze omosessuali nei ragazzi») viene citata per sostenere che:

Tutti nasciamo maschi o femmine. Nessuno invece "nasce gay’: “la tendenza omosessuale, infatti, se non è una malattia in senso biologico o organico, non è neppure un ‘destino’ o un innatismo“. Invece, spiega ancora la dottoressa: “Le preferenze (orientamenti) affettivi ed erotici non sono ontologici, sono situazioni, esiti, stati adattativi, cioè rappresentano per ciascuno l’inedito risultato di complesse interazioni tra la parte biologica (genetica, epigenetica, forma del corpo, interazione del corpo con l’ambiente), psicologica (internalizzazione e integrazione di esperienze sensoriali connotate da piacere o dolore, che necessariamente mediano ogni esperienza sensoriale e con quella coloritura “affettiva” vengono archiviate e ripescate dalla memoria), e culturale (effetti educativi, etnico-linguistici, simbolici, storicamente contrassegnati dai codici geografici e temporali in cui ciascuno vive)“.

Poco chiaro è cosa centri l'orientamento sessuale con l'essere maschie e femmine, dato che i gay sono maschi e le lesbiche sono femmine. Ma pare che questo dettaglio non interessi troppo ad un testo volto a rappresentare l'eterosessualità come l'unico orientamento accettabile per poter raggiungere «la pienezza come persona». L'articolo sostiene infatti che:

Occorre quindi guardare alle persone nella loro totalità, senza soffermarsi esclusivamente sugli orientamenti sessuali che manifestano. In tale ottica, il corpo di cui ognuno è fatto è parte integrante –e importante!– della misteriosa complessità dell’essere umano: si è innanzitutto “creature sessuate, cioè dotate di una differenza sostanziale, ontologica, che vede maschi e femmine“. Non siamo essere neutri: il nostro corpo “è impregnato differentemente in senso ormonale nei due sessi, è soggetto a una modulazione chimica differenziata su ogni cellula sia essa della periferia corporea piuttosto che costitutiva dell’organo più caratterizzante il profilo umano per eccellenza, il suo cervello“.

Pare dunque si sostenga che gay e lesbiche siano esseri neutri, negando il loro essere maschi e femmine alla stregua di qualunque eterosessuale. Il tutto per concludere che:

Ecco quindi che l’Atzori conclude sintetizzando cosa significhi realizzarsi in pienezza come persone – il che, in ottica cristiana, significa aderire alla propria vocazione: […] decidere se collaborare a far fiorire ciò che si è ricevuto in dono come ‘essere’: uomini se maschi, donne se femmine“.


La dottoressa Chiara Atzori è la curatrice dell'introduzione della versione italiana del libro "Omosessualità maschile: un nuovo approccio" di Joseph Nicolosi (ossia del fondatore del NARTH, l'Associazione Nazionale per la Ricerca e Terapia dell’Omosessualità). Le contusioni sono invece state affidate a padre Livio Fanzaga, direttore di "Radio Maria".
Giusto per far comprendere da quanto tempo e con quele insistenza vengano proproste sempre le stesse tesi affidate sempre alle stesse persone (le poche disposta a legittimare l'omofobia sulla base di presunte motivazioni religiose) basti guardare a come un articolo pubblicato nel maggio 2005 da Repubblica parlasse dell'infettivologa e del sacerdote in questi termini:

Come ha sancito da decenni anche l'Organizzazione mondiale della Sanità: e che anziché aiutare quei gay che non sono orgogliosi di esserlo, ad accettarsi e raggiungere un proprio equilibrio, li illudono, talvolta aumentando angosce, insicurezze, sensi di colpa. La massima autorità italiana nella santa impresa è la dottoressa Chiara Atzori, medico infettivologo dell'ospedale Sacco di Milano, mentre molto se ne parla a Radio Maria, si pubblicano libri e corrono sul web sia consigli per "aiutare a fiorire" (per non usare la parola sbagliata, guarire) con ormoni, psicoterapia che sempre colpevolizza i genitori, soprattutto preghiera, che lettere di convertiti: "Sono diventato omosessuale per una madre castrante e un padre ostile. Sono stato in analisi per tre anni (narth) e ora sono felicemente sposato e quasi del tutto etero". Di quel quasi non sarà felicissima la sua signora.

Sappiamo dunque come una certa propaganda rischi di creare danni alle persone, sappiamo come la scienza ufficiale sia unanime nel condannare certe teorie, eppure dieci anni siamo ancora qui a trovare pubblicati i pareri di persone che per oltre un decennio non hanno fatto altro che legittimare il pregiudizio nei confronti delle diversità.
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