Il Giornale accosta i cannibali ai gay, paragonando l'educazione al rispetto all'aborto


Il Giornale è tornato a fare terrorismo sulla fantomatica «ideologia gender» attraverso un articolo intitolato «Dai cannibali al gender Se l'infanzia è un inferno». Lo spunto arriva da quelli che vengono definiti «dettagli rivelatori» raccontati da Ida Magli durante una conferenza per la promozione di un suo libro.
L'antropologa finì alla ribalta delle cronache lo scorso anno, quando la sua posizione venne sfruttata dalla destre radicali per chiedere un attacco armato contro tutti gli islamici in virtù del suo sostenere che i politici manifestassero «troppa condiscendenza con i musulmani». Questa volta la incontriamo pronta a parlare di fantomatiche «ideologia gender» con tanto dei soliti riferimenti al cattolicesimo integralista come ad un dogma.

Dalle pagien del quotidiano di Sallusti, l'anziana donna scrive:

Si potrebbe pensare che il mondo di oggi sia diverso, e i bambini molto più coccolati e protetti, forse troppo. E invece anche la società contemporanea minaccia la loro esistenza in ogni modo, dice la Magli, «dal rapimento per espiantarne gli organi o per farne insospettabili corrieri della droga alle migliaia di aborti ad ogni stadio della loro presenza di vita nell'utero materno; dalla costrizione, pedagogica e reale, a tutte le perversioni sessuali (la teoria del gender) fino all'insegnamento delle ideologie dell'odio, sia quelle per distruggere se stessi (un quattordicenne ha chiesto l'eutanasia), sia quelle per distruggere gli altri distruggendo se stessi (bambini e bambine, forniti di esplosivo alla cintura, che uccidono il nemico facendosi saltare in aria)». E, se tutto ciò non bastasse, la prova delle prove è che nessuno si disturbi a denunciare o cercare di fermare questa sfilza di orrori. Se una volta c'era la castrazione per le «voci bianche», oggi continuano imperterrite le pratiche di circoncisione e infibulazione. Se prima c'erano costrizioni sociali e di «costume» (dai crani schiacciati ai piedi torturati), oggi «la teoria del gender è distruttiva dell'identità della persona». Il risultato è che «di nuovo il bambino vede oggi attorno a sé soltanto chi lo vuole mangiare». In questa visione buia, apparentemente senza spiragli di umanità, per la Magli restano due speranze: l'insegnamento di Gesù, «rivoluzione assoluta» per l'amore verso i piccoli (e la parità delle donne); e la difesa della nostra identità e della nostra «eredità genetica e culturale», nostra in quanto occidentale e italiana in particolare, perché «sono le differenti ricchezze prodotte dai singoli popoli a testimoniare la presenza sulla terra della specie Homo Sapiens» (per quanto crudele).

Si spera che il Giornale andrà a spiegare alle vittime di bullismo omofoboico che è per il bene dell'Homo sapiens che glia adulti esigono che i loro coetanei siano tenuti all'oscuro delle differenze in modo tale che le possano scoprire una volta maturati sufficienti pregiudizi da spingerli a reazioni violente.
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