Ciao Darwin, a Torino casting per omofobi e razzisti


Ciao Darwin tornerà in onda. Ma su quello che è era apparso come un programma attento ai generi (dalle sfilate in che proponevano alternanza fra uomini o donne sino alla comparsa di un padre natura) è calata l'ombra del sospetto dinnanzi al casting che è stato avviato a Torino Cercansi uomini o donne «contrarie all'integrazione degli stranieri in Italia» e «contro i diritti delle unioni gay», diceva l'annuncio.
Monica Cerutti, assessore all'Immigrazione e alle Pari opportunità della Regione Piemonte, non ha gradito l'iniziativa ed ha commentato come la trasmissione televisiva «a Torino ha cercato razzisti e omofobi per sottoporli a un casting» quali categorie che si teme verranno proposte durante il gioco delle «contrapposizioni» tipiche del format. «Si tratta di un vero e proprio schiaffo al rispetto delle persone e dei diritti di tutti e tutte -dice Cerutti È inaccettabile che in un momento come questo, durante il quale l'odio nei confronti del diverso è sempre maggiore, ci siano programmi televisivi che vogliono alimentare xenofobia e omofobia. I media devono assumersi la responsabilità che hanno sulle spalle. Ci sono milioni di persone che purtroppo affidano la propria informazione e formazione esclusivamente alla televisione ed è impensabile che questa parli loro attraverso stereotipi, populismi e strumentalizzazioni».
L'assessore ha anche ricordato come la Regione Piemonte si sta impegnando per approvare una legge contro ogni forma di discriminazione ma, dinnanzi a simili iniziative, si teme che le istituzioni continuino «a predicare nel deserto».
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