La Manif pour tous senza vergogna: «Noi discriminati come Rosa Parks»


«‎Italo‬ è sotto attacco della lobby lgbt per aver accordato sconti ai biglietti del 30 gennaio in occasione del ‪FamilyDay‬. Rosa Parks oggi siamo noi. Tra l'altro gli sconti li fa anche Trenitalia. Sellate i cavalli». È questa la presa di posizione ufficiale della Manif pour tous nei confronti delle proteste per gli sconti che Italo ha accordato a chi andrà a Roma per manifestare contro i diritti civili altrui.
Non è chiaro perché mai l'associazione integralista continui a sostenere l'esistenza di sconti concessi ai manifestanti da Trenitalia (nonostante l'azienda ufficialmente smentito la notizia), ma la presa di posizione assunta pare comunque peccare di alcune basilari nozioni sulle libertà individuali.

Se esistono più aziende che offrono un servizio, chiunque ha il diritto di scegliere a chi accordare la propria fiducia. Se un'azienda assume una posizione non condivisa dalla sua utenza, la libertà individuale garantisce il pieno diritto di poterne trarre le conclusioni e di rendere note le proprie considerazioni al riguardo.
Così come si può scegliere se acquistare o meno i prodotti da chi tortura gli animali, allo stesso modo si può decidere di non accordare la propria fiducia a chi viene percepito come un soggetto che non rispetta la dignità dei propri clienti. Anzi, volendo si potrebbe anche accordare la propria preferenza sulla base della simpatia e nessuno potrebbe dire nulla.
Il mercato funziona così. Lo stesso Italo ha tranquillamente dichiarato di aver compito quella scelta per profitto. Chi si è sentito venduto per 30 denari ha il diritto di poter decidere di non dare i suoi soldi a quell'azienda. Così è la vita: ognuno è libero di fare le proprie scelte ma deve anche assumersene le responsabilità.
Se poi qualche gruppo integralista vuole strumentalizzare il tutto e sostenere che chiunque non finanzi i gruppi d'odio sia da etichettare come «lobby lgbt», lo faccia pure. Peccato che risultino parole vuote dinnanzi a una lobby reale che non perde occasione di manifestare violenza contro chi la pensa diversamente da loro, peraltro risultando colpevole di tenere in scacco il paese da oltre vent'anni per paura del cambiamento.

Intollerabile è invece il paragone con Rosa Parks, l'attivista statunitense che è stata la figura-simbolo del movimento per i diritti civili. Nel 1955 divenne famosa per aver rifiutato di cedere il posto su un autobus ad un bianco, dando così origine al boicottaggio degli autobus a Montgomery.
Vedere la Manif pour tous pronta a paragonarsi a lei è un insulto alla memoria. La donna non ha mai chiesto di poter viaggiare a prezzi scontati perché di colore e desiderosa di togliere i diritti ai bianchi, ha rivendicato il suo diritto all'eguaglianza. Quella stessa eguaglianza che la Manif pour tous vuole negare attraverso il loro Family day.
Loro saranno in piazza per chiedere che le nuove Rosa Parks non possano sedersi quell'autobus, sostenendo che siano loro gli unici a poter occupare quel posto. sanno lì riunti a vomitare odio contro la diversità, sostenendo la necessità di preservare quella tessa tradizione che voleva che i neri non potessero occupare quel sedile. Ora non ci vengano a dire che sono come loro, perché loro non vogliono eguaglianza, vogliono sentirsi liberi di discriminare senza essere giudicati!
Chi chiede che le famiglie altrui abbiano meno diritti sulla base di caratteristiche naturali come l'orientamento sessuale non è diverso da chi voleva impedire ai neri di potersi sedere sull'autobus nel nome della loro diversità. Quindi basta! Non si può continuare a tollerare che la memoria di Rosa Parks sia infangatata da chi si nutre di odio e di discriminazione!
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