La propaganda anti-gay loda l'omofobia del principe del Liechtenstein, ma dimentica la verità


"Il principe del Liechtenstein ha le idee chiare: lasciare che gli lgbt adottino bambini è irresponsabile". Così titola un articolo pubblicato dal sito integralista Il Timone. Segue un testo si plaude all'omofobia, sostenendo che qualunque norma di diritto debba essere calpestata nel nome del pregiudizio personale. Srivono:

Non contiene né sfumature né giri di parole il messaggio per l’anno nuovo pronunciato da Hans-Adam II, principe del Liechtenstein: «Permettere che due uomini omosessuali possano adottare un bimbo qualsiasi, per esempio in uno dei Paesi in via di sviluppo, è una cosa irresponsabile».
Il principe Hans-Adam II, cattolico devoto, ha aggiunto che qualora la Corte europea dei diritti dell’uomo cercasse d’imporre le pretese LGBT al suo Paese il Liechtenstein non potrà fare altro che «ignorare» la sentenza.

In sintesi, si sostiene che l'omofobia sia un merito e che l'essere un «cattolico devoto» significhi imporre la propria religione al pari del califfato islamico. Interessante è notare come la verità sia stata modificata al fine di poter scrivere e sostenere tali tesi.
Se è pur vero che il principe del Liechtenstein ha scioccato la nazione con affermazioni omofobe, in quell'intervista l'uomo si è lasciato andare a considerazioni ben diverse e forse ancor più gravi da quelle riportate. Ma forse la realtà dei fatti avrebbe sottolineato un fanatismo eccessivo, motivo per cui sembra che le parole siano starete ridimensionate ed adattate per risultare sufficientemente adeguate alla loro propaganda.

La realtà è che il 70enne non ha detto che sia irresponsabile permettere l'adozione, ha sostenuto che lo sia solo quando una coppia gay adotta «bambini maschili». L'evidente pregiudizio che sta dietro questa frase è il suo sostenere che i gay siano pedofili e che quindi ci sia il rischio che possano abusare del minore. L'uomo ha offeso migliaia di persone parlando di «famiglie normali» contrapposte a quelle omosessuali, così come si è detto meno preoccupato dinnanzi all'adozione di un minore da parte di una coppia di lesbiche , soprattutto se figlio biologico di una delle due donne.
In merito ad una possibile condanna da parte della Corte europea dei diritti dell'uomo per la politica discriminatoria del Paese, il governante avrebbe risposto: «Penso che le sentenze di quel tribunale possano essere ignorante. Se non dovessimo rispettare una loro sentenza che potrebbero fare? La Corte non può certo invadere con delle truppe il nostro paese».
Quelle frasi non hanno semplicemente scioccato gli attivisti lgbt, ma anche svariati politici hanno immediatamente preso le distanze da quelle parole. Il membro del Parlamento Helen Konzett-Bargetze ha commentato: «Il principe ha offeso un sacco di persone gay con quelle dichiarazioni. Dovrebbe prendere la Costituzione del Liechtenstein e la Convenzione europea dei diritti dell'uomo più sul serio. E più semplicemente non ci si può permettere di dire che i gay non sono normali».

In Liechtenstein la criminalizzazione dell'omosessualità è stata abolita solo nel 1989. Nel 2011 è stato proposto un referendum per l'introduzione di unioni registrate ed oltre due terzi della popolazione hanno votato a favore, nonostante alle coppie formate da persone dello stesso sesso vengano riservati solo diritti limitati.
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