Calcinaia. Presentata una mozione a sostegno delle unioni civili e della stepchild adoption

È il gruppo consiliare Calcinaia Insieme per il Bene Comune ad aver proposto una mozione volta a sostenere il decreto Cirinná e la stepchild adoption. Nel testo si legge:

Premesso che: la Corte Europea dei diritti umani di Strasburgo ha condannato l’Italia per aver violato l’articolo 8 della Convenzione dei Diritti dell’Uomo in quanto l’Italia non prevede ancora alcuna forma di riconoscimento delle unioni.
Sottolineato che: la sentenza della Corte arriva dopo diverse determinazioni del Parlamento Europeo in materia, l’ultima del giugno 2015, quando l’Europarlamento ha approvato una relazione in cui si chiede di riconoscere i diritti delle famiglie omosessuali; che la Corte Costituzionale nella sentenza n.170/2014 ha chiesto di approvare in tempi celeri una legge che preveda una forma di convivenza per le coppie dello stesso sesso: “il legislatore è chiamato ad assolvere con massima sollecitudine per superare la rilevata condizione di illegittimità della disciplina in esame per il profilo dell’attuale deficit di tutela dei diritti dei soggetti in essa coinvolti”.
Appreso che è in corso la discussione in Parlamento sul DDL c.d. “Cirinnà”, che oltre alle unioni civili fra persone dello stesso sesso, prevede anche l’adozione del figlio del partner tramite “Stepchild Adoption”;
Il Consiglio Comunale di Calcinaia esprime piena condivisione dei contenuti del disegno di legge A.S. n. 2081 (Regolamentazione delle unioni civili tra persone dello stesso sesso e disciplina della convivenze) così come risultante dai lavori istruttori svolti nella II commissione permanente del Senato (Giustizia). Invita il Parlamento Italiano ad approvare, senza ulteriori rinvii, il disegno di legge c.d. “Cirinnà” sulle unioni civili e sulla estensione della responsabilità genitoriale sul figlio del partner, denominata “stepchild adoption”. Chiede di trasmettere il presente atto alla Presidenza della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica.

Lo scorso novembre il medesimo gruppo fece approvare una mozione a sostegno dell'educazione alle differenze, provvedendo a donare alla biblioteca comunale i libri presenti nella "lista nera del Sindaco di Venezia".
La discussione del provvedimento fu caratterizzata da un coming out del consigliere Flavio Tani, il quale raccontò che «all'inizio non volevo mettermi così tanto allo scoperto. Ma quando ho letto le motivazioni di chi è contrario alla mozione, mi è crollato tutto addosso e ho rivissuto tutto il mio passato. Ho parlato di me per far capire di cosa si parla e che non c’è assolutamente niente di cui avere paura, perché nel nostro sistema scolastico da anni esistono questi percorsi, si tratta solo di porci un’attenzione maggiore».
Ed è così che la sua esperienza personale venne posta come argomentazione del perché l'educazione alle differenze sia fondamentale per numerosi ragazzi: «La prima volta che mi dissero "finocchio" non capii cosa mi volessero dire. Capii solo che non era una cosa bella, non conoscevo il significato di quella parola, ma mi faceva sentire diverso dagli altri bambini. Pensavo come mai sono sbagliato? Sono come loro! Quelli delle scuole medie sono stati tre anni lenti e lunghissimi che ho superato solo con la voglia di dimostrare chi c’era dentro quell’involucro. Nessun bambino dovrebbe mai sentirsi come mi sono sentito io in quegli anni. E come me tutti quei bambini che per ragioni diverse non rientravano in canoni considerati "la norma"».

Ed ancora, nel dicembre 2014, è grazie ai voti di Pd e Sel che il gruppo riuscì ad approvare l'istituzione del registro delle unioni civili presso il comune pisano. pur trattandosi si un comune di undicimila abitanti, l'amministrazione non fa che testimoniare come la richiesta di pari dignità giunga dal basso e come il Governo centrale rischi di essere meno lungimirante della società stessa.


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