È morto Umbero Eco


Si è spento, all'età di 84 anni, lo scrittore Umberto Eco. La conferma della scomparsa dell'autore de "Il nome della Rosa" e de "Il pendolo di Foucault" è stata data dalla famiglia. La morte è avvenuta alle 22.30 di ieri sera nella sua abitazione.
Nato ad Alessandria il 5 gennaio del 1932, si è laureato all'università Torino. È però a Bologna che ha condotto la sua carriera accademica come docente di semiotica.
Figlio di un negoziante di ferramenta, in gioventù fu impegnato nella GIAC (l'allora ramo giovanile dell'Azione Cattolica) e nei primi anni cinquanta fu chiamato tra i responsabili nazionali del movimento studentesco dell'AC (progenitore dell'attuale MSAC). Nel 1954 abbandonò l'incarico in polemica con Luigi Gedda. Durante i suoi studi universitari su Tommaso d'Aquino, smise di credere in Dio e lasciò definitivamente la Chiesa cattolica. In una nota ironica commentò: «Ssi può dire che lui, Tommaso d'Aquino, mi abbia miracolosamente curato dalla fede».
Più recentemente si scaglio anche contro i social network, sostenendo che «danno diritto di parola a legioni di imbecilli». A vedere quali isterie possono essere scatenata da pochi integralisti, bisognerebbe riconoscere che in ciò fu quasi profetico.
Nelle vesti di saggista e romanziere, è noto per aver dato alla luce volumi come "Il nome della rosa" (1980), "Il pendolo di Foucault" (1988) o "L’isola del giorno prima" (1994). Tra i saggi figurano "Fenomenologia di Mike Bongiorno" (1963), "La struttura assente" (1968), "Trattato di semiotica generale" (1975), "Lector in fabula" (1979) e "I limiti dell’interpretazione" (1991).
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