L'integralismo cattolico pare pronto a fondare un proprio partito


L'integralismo cattolico pare sia pronto a scendere in politica. A questo potrebbero essere serviti i convegni di disinformazione e le inutili isterie su fantomatiche «ideologie gender». L'annuncio della formazione di un nuovo partito politico potrebbe giungere già mercoledì, quando Massimo Gandolfini, Filippo Savarese, Simone Pillon, Gianfranco Amato, Costanza Miriano, Mario Adinolfi e Toni Brandi prenderanno parte ad una tavola rotonda dal titolo "Dal family Day al family Italia? Ddl cirinnà, Referendum, Partito della famiglia".
Il convegno è stato organizzato da magazine IntelligoNews diretto da Fabio Torriero (giornalista di destra che modererà il dibattito) e dalla Fondazione Cantiere Abruzzo Italia lanciata sette anni fa dall'allora senatore del Pdl Fabrizio Di Stefano in occasione delle elezioni regionali. Di Stefano, ex missino, passato in An ed oggi fra le fila di Forza Italia, risulta un fedelissimo di Gasparri e di Raffaele Fitto. Sarà lui ad occuparsi di introdurre il dibattito.
Il punto fermo pare dunque uno soltanto: sarà un partito di estrema destra che farà leva sull'integralismo cattolico al fine di lanciare una battaglia contro qualunque diritti civile. L'associazione ProVita già preannuncia come l'obiettivo sarà il contrasto a tutto ciò che l'integralismo etichetterà come un «appuntamento antropologico». Si batteranno per impedire che i gay possano sposarsi, che i bambini possano essere adottati o che una persona possa smettere si soffrire accedendo all'eutanasia. Insomma, non si batteranno per chiedere diritti per sé stessi ma solo per impedire che gli altri possano scegliere.
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