Unioni Civili. Il Senato respinge il non-voto proposto da Calderoli


Con 195 contrari e 101 favorevoli, il Senato ha respinto la mozione di Calderoli volta ad impedire un qualunque voto della kegge nei prossimi sei mesi.
Nella speranza di poter veder approvata l'assurda pretesa, le destre avevano richiesto voto segreto. Il Presidente grasso ha citato la sentenza della Corte Costituzionale, prima id precisare che il voto segreto sarà ammesso solo in casi eccezionali. Datoi che Grasso reputa che il ddl Cirinnànon riguarda l'articolo 29 della Costituzione, la richiesta di votazione a scrutinio segreto è stata rigettata.
Infastidito dalla decisione di negare il voto segreto per la sua mozione, Roberto Calderoli ha attaccato i cantanti che sul palco di Sanremo hanno osato prendere posizione a sostegno della legge. Poi si è lanciato in veri e propri insulti rivolti all'intera comunità lgbt: «La legge è razzista nei confronti dell'eterosessualità e della normalità», ha dichiarato.
Forte nervosismo è stato espresso anche dai banchi Forza Italia, Lega ed Ncd, tutti visibilmente infastiditi dall'idea di non poter affossare la legge nell'anonimato grazie ad un nuovo passaggio dalla Commissione. Ora, dopo mesi e mesi di ostruzionismo, sostengono che non abbiano avuto modo di discuterla.
In successione si è assistito agli interventi di Calderoli, Quagliarello, Malan e Giovanardi (praticamente i quattro cavalieri dell'Apocalisse) tutti pronti a sostenere che il testo tratti «argomenti delicati» da trattare con riguardo (si spera non con lo stesso riguardo che hanno loro quando insultano migliaia di cittadini sulla base del loro orientamento sessuale).
Giovanardi si è messo pure ad urlare contro il presidente: «Lei fa il servo sciocco della maggioranza». Parola a cui Grasso risponde con un: «Le sue offese sono una medaglia».

Dopo il voto la seduta è stata sosoesa per una riunione dei capigruppo. E sui social c'è chi irinizza: «Di questo passo i bambini della stepchild adoption faranno in tempo a diventare maggiorenni prima che decidano sul loro conto». Nello stesso istante il parlamento del Portogallo ha approvato, di nuovo e in via definitiva, le adozioni per le coppie gay.

Al termine della riunione, la seduta è stata rimandata a martedì di settimana prossima.
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