Il Consiglio Comunale di Pisa rigetta la mozione pro-sentinelle presentata da Forza Italia


Con dodici 12 voti favorevoli alla bocciatura, sue soli contrari e quattro astenuti, il Consiglio Comunale di Pisa ha rigettato la mozione presentata da Gino Logli (Forza Italia) in cui si sosteneva che il 5 ottobre 2015 la manifestazione delle Sentinelle in piedi fosse stata disturbata «dall'incivile contestazione, che ha costretto gli organizzatori a cessare la silenziosa manifestazione dopo mezzora». E per questo chiedeva che il consiglio deliberasse che «chiunque può manifestare nei modi che preferisce con il diritto di non essere disturbato», condannasse «il disturbo arrecato» e che invitasse «il Sindaco ad incontrare il rappresentante dell'Associazione per esprimere la solidarietà rivolta al diritto di espressione».
Insomma, secondo Logli il diritto a manifestare contro l'esistenza altrui deve avere priorità rispetto al diritto di manifestare il proprio dissenso verso una veglia di odio.

E se nel consiglio comunale ha prevalso il buonsenso, l'integralismo è ricorso alle sue classiche tattiche terroristiche di chi non tollera che si possano avere opinioni diverse da quelle del loro pensiero unico. Nella sua ricostruzione della vicenda, l'associazione ProVita parla di «violenza dei contestatori» e di «grave fatto». Lamenta persino come «Il Comune di Pisa ha prestato il balcone della sua sede ai contromanifestanti, per esporre uno dei loro striscioni».
Se per loro l'esposizione di uno striscione è «una grave violenza», forse sarebbe il caso che inizino ad incontrare le vittime dell'omofobia da loro spalleggiata, giusto per rendersi conto che c'è chi finisce in ospedale con le ossa rotte a causa della propaganda di quelle stesse persone che si sentono minacciate se qualcuno esprime un'opinione diversa dalla loro.

Il tutto, ovviamente, è stato strumentalizzato dall'associazione per scopi politici volti ad invitare i suoi lettori a votare le destre. Sostengono infatti che «Evidentemente i partiti di maggioranza e di estrema sinistra che siedono nel Consiglio Comunale ritengono legittimo e giusto impedire con violenza una pacifica manifestazione di pensiero e ritengono che quei cittadini, fatti oggetto quel giorno di prevaricazione e di insulti, non siano degni della solidarietà del Sindaco».
E dopo una sommaria ricostruzione in cui sostengono che «i partecipanti hanno assistito a vere e proprie intimidazioni rivolte anche ai bambini e ad un’anziana signora in carrozzella» o che «hanno udito pesanti insulti rivolti ad un sacerdote», ecco che sentenziano: «Non c’è che restare amareggiati e preoccupati nel costatare come le istituzioni cittadine di fatto sostengano le prepotenze dei violenti. Chi fermerà i violenti quando le Sentinelle in Piedi scenderanno nuovamente in piazza a Pisa? Chi, se essi si sentiranno “spalleggiati” addirittura dalle istituzioni cittadine? Quanto beffarde risuonano le parole così spesso pronunciate dagli esponenti della giunta pisana a proposito di democrazia, rispetto, tolleranza e non discriminazione».

Immancabile è poi il sostenere che nel nome dell'odio professato dalle Sentinelle in piedi sia necessario impedire qualunque contrasto alla violenza di genere. Nonostante l'assenza di collegamenti, affermano: «Quanto poco credibili risultano quei progetti sul tema dell'"educazione alle differenze", promossi sempre più dall'amministrazione cittadina nelle scuole pisane, quando è proprio il Comune a dare copertura a coloro che sono “educati” a reprimere con la violenza le differenze di opinione e di pensiero».
Ed ancora: «Costernazione e dolore, nell’assistere al disonore che questi politici gettano sulla città di Pisa, quelli stessi politici che sventolano il vessillo della città alle manifestazioni pro-lgbtq, quelli stessi politici che ospitano cortei anti-proibizionisti (vere e proprie zone franche per il consumo di ogni sorta di droga), e poi insultano liberi cittadini che pacificamente testimoniano per la famiglia e per la vita».
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