L'appello dei papà canadesi: «Fratelli d'Italia la smetta di usare illegalmente le foto della nostra famiglia»


Immaginate di aver scattato una foto di uno dei momenti più belli della vostra vita e di averla pubblicata su Facebook. Immaginate poi che dei perfetti estranei ve la rubino, la decontestualizzano e la utilizzino per lanciare una campagna diffamatoria nei vostri confronti. Magari ipotizziamo pure che vi mostrino come dei mostri e che violentino la dignità dei vostri figli per meri tornaconti personali. Sarebbe orribile, vero? Eppure è proprio quello che ha fatto Fratelli d'Italia.

La vittime di questo sciacallaggio sono due neogenitori gay canadesi, immortalati in uno scatto realizzato nel 2014 dalla fotografa Lindsay Foster. L'immagine aveva emozionando milioni di persone in tutto il mondo, pur finendo vittima delle solite aggressioni violente e volgari attuate dai movimenti anti-gay. Ma il partito di Giorgia Meloni è andata oltre, utilizzando senza permesso quell'immagine per alcuni manifesti in cui ha aggiunto la scritta: «Lui non potrà mai dire mamma. I diritti da proteggere sono quelli del bambino».
La notizia è giunta sino all'orecchio di BJ Barone, uno dei due papà, che sui social network ha pubblicato alcuni post di denuncia verso l'utilizzo illegale dio una sua fotografia, facendo appello anche ai giornali italiani perché spingano la Meloni a rimuovere quell'immagine dai suoi manifesti. Intanto Barone e il compagno Frankie Nelsone, affiancati dalla fotografa titolare dei diritti, stanno pensando di portare la questione dinnanzi ad un tribunale per tutelare la loro famiglia dallo sciacallaggio di un patito che li sta diffamando ed insultando da migliaia di chilometri di distanza.
Già nel 2014 Fratelli d'Italia utilizzò illegalmente un'immagine di Oliviero Toscani per un'altra campagna di diffamazione verso le famiglie gay. Non male per un partito che siede in parlamento ma che pare farsi scherno della legge e dei diritti altrui.

Lo scorso febbraio Giorgia Meloni sfruttò la sua gravidanza per farsi pubblicità durante il Family day e qualcuno criticò la scelta di una convention integralista sulla «famiglia tradizionale» per annunciare che come donna single era in attesa di un figlio. Tra il divorziato Adinolfi che sbraita contro il divorzio e la mamma Meloni che ha figli fuori dal matrimonio mentre inneggi alle nozze come strumento sociale necessario alla procreazione, il tutto era divenuto quasi tragicomico.
Eppure la Meloni scelse il vittimismo e piagnucolò che si sentita «ferita». Disse di essere stata vittima di quello che lei definisce un «l'attacco a una persona in un momento così bello». eppure p il suo patito ad aver illegalmente tramutato un momento bello della vita di due papà in uno strumento di odio. nessuno ha stampato manifesti con la faccia della Meloni per deridere la sua famiglia, mentre Fratelli d'Italia non ha avuto remore nel farlo a due papà canadesi. E mentre le vittime erano ignare di quanto stava accadendo, ecco che fra i camerati si potevano leggere commenti come: «Certamente quale trauma avrà il bambino o il ragazzo quando saprà che non ha la mamma ma due stronzi e feccia della razza umana», «Hitler the best», Froci, allevate maiali e non bimbi!», «Sarebbe opportuno aggiornare i testi di psichiatria integrando i disturbi del comportamento sessuale ...evitando discriminazioni o preconcetti....ponendo attenzione agli aspetti etiopatogenetici al fine di attivare percorsi psico-terapeutici adeguati al fine di prevenire deteriori ripercussioni sociali e potenziali danni ai più deboli».
Insomma, c'è chi voleva vedere Hitler mentre uccideva i due papà in una qualche camera a gas, ma ovviamente la loro ideologia li porta a sostenere che ciò che la Meloni chiede per sé stessa non debba essere garantita agli altri. E questo senza neppure entrare nel merito di come la Meloni dovrebbe ben sapere che non è l'orientamento sessuale a creare dei buoni genitori dato che il piccolo Milo ha ancora due persone che muoiono per lui, lei è stata abbandonata dal padre eterosessuale quando aveva 12 anni. Se non è possibile sperare nel buonsenso, quantomeno dovrebbe essere la sua storia a farle mettere in discussione le sue teorie anche se l'omofobia e la legittimazione dell'odio portano i voti dei gruppi neonazisti.
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