Radio Maria: «Il partito di Adinolfi impedirà che la maestra insegni ai vostri figli come masturbarsi»


La fondazione del "Popolo delle famiglie" è da considerarsi «un'iniziativa di bene che non crea contrapposizioni». Lo sostiene padre Livio dai microfoni di Radio Maria. In un editoriale di quasi 40 minuti in cui il sacerdote ha lodato l'editoriale scritto da Gianfranco Amato sulle pagine de La Croce, appare sempre più evidente come la fede della gente più sprovveduta verrà sfruttata per tornaconti politici che possano garantire il maggior livello di violenza omofobica possibile.
Tralasciando come il sacerdote attribuisce erroneamente anche a Gandolfini la fondazione del partito, durante la lettura dell'editoriale si sono susseguiti una lunga serie di riferimenti religiosi ed esclamazioni entusiastiche come «su questi punti non ci piove», «questo ve lo ripeto perché è importante» o «questi sono i cristiani da votare».
Dice anche che «questo è un movimento di quei cristiani che magari hanno anche figli a scuola e vogliono opporsi al gender» e che «c'è uno spazio politico perché c'è tanta gente che ha paura a mandare i figli a scuola perché verranno a casa dicendo che la maestra ci ha insegnato come ci si fa a masturbarsi. Perché questo succede, eh!». Il sacerdote si lancia poi nel sostenere che i sostenitori dei movimenti omofobi «sono persone che hanno la buona volontà» anche se «sono pecore senza pastore che non hanno un punto di riferimento e spesso il loro unico punto di riferimento è proprio Radio Maria».
Riguardo alle polemiche sull'iniziativa personale dei due soggetti, padre Livio archivia il tutto sostenendo che siano solo «invidie e gelosie di chi ha il suo orticello e ha paura che l'orticello degli altri prenda via un po' di terreno. Ma guardiamo al bene comune. Guardiamo alla salvezza delle anime!».
Ed ancora, si dice che «la legge Cirinnà è molto lontana dal diritto naturale quindi dalla volontà di Dio» o che «tutti quelli che vogliono la famiglia naturale, che la vogliono mettere al centro della politica, che non vogliono che il gender entri nelle scuole, che vogliono che i figli vengano educati in un certo modo. E tutta questa gente, che non è poca: è la maggioranza degli italiani, non ha nessuna rappresentanza politica perché i cattolici che sono ora al parlamento vedete anche voi cosa fanno». Il riferimento è ovviamente ad Alfano, così come è bene ricordare che nel gergo integralista la "famiglia naturale" non è una famiglia secondo natura ma una famiglia basata sull'eterosessualità, così come con il termine "gender" si intende l'interruzione di qualunque contrasto alla violenza di genere e al bullismo omofobico. Padre Livio dice anche che «se i cattolici avessero votato in un certo modo, non ci sarebbe stato bisogno di dare voce al popolo del Circo Massimo», anche se si è visto che Adinolfi aveva fondato quel partito assai prima del voto che viene spacciato come la causa scatenante di una ricerca di protagonismo che probabilmente sarebbe stata comunque collegata ad un altro pretesto.
Il sacerdote spiega anche come Amato provvederà a cercare di impedire l'accoglienza di chi scappa dalla fame e dalla guerra, sostenendo che «al punto 248 del IV capitolo del compendio della dottrina sociale della Chiesa si dice che la regolamentazione dei flussi immigratori, secondo criteri di equità e di equilibrio, è una delle condizioni indispensabili per ottenere che gli inserimenti avvengano con la dignità della persona umana». Gli altri saranno abbandonati a loro stessi, ma i voti leghisti e razzisti saranno garantiti.
Ed ancora, si sostiene che «quel partito non è confessionale, così come anche Radio Maria che non è una radio confessionale. Radio Maria parla di Cristo ma quelli che si convertono sono quelli che sono lontani da Cristo. La Madonna parla a tutti anche ai non credenti». Il sacerdote difende poi l'uso politico della religione domandando: «Che cosa vuol dire strumentalizzare il nome di Dio e della Vergine Maria? Se io non facessi Radio maria la madonna mi direbbe che non l'ho servita e che finirei al Purgatorio per qualche milione di anni».

Tra le altre frasi, il direttore di Radio Maria ha aggiunto: «Il mio amico Adinolfi è un peso massimo come corporatura ma lo è anche come cervello».. «I gay sono persone che vanno anche amati come li ama la Madonna, ma detto questa io non condivido nessuna delle loro idee». «Ci manca poco che ti mettano in galera perché pronunci il nome di Dio». «Io dico: tanti nemici, tanto onore».
L'unica nota positiva è che pare che il sacerdote sia convinto che i gay entreranno in paradiso prima di lui. Nonostante si riferisse ad Amato, ha infatti detto che: «Diceva Ruini: meglio perseguitati che irrilevanti. E la persecuzione ci fa guadagnare punti con il Padre Eterno per entrare in Paradiso». Vista la persecuzione a cui migliaia di persone sono sottoposte per colpa dell'integralismo cattolici, ecco che i punti accumulati diverrebbero tanti e tali da garantire un'ingresso prioritario!
Allo stesso modo il sacerdote dice di non condividere le minacce dell'integralismo contro i referendum costituzionali: «Fare una ripicca contro il governo Renzi perché ha proposto una legge che io reputo nociva -dice- io non sono d'accordo. Credo che le riforme costituzionali vadano valutate in sé stesse».

Ovviamente per tutto il tempo si è negato di essere schierati: «Avete visto la mia posizione molto chiara: io non sposo nessuno. Io ho sposato la Madonna e Radio Maria punto e basta. Però, incoraggio quelli che hanno coraggio sulla via del bene [...] Insomma, figlioli, se non c'è chi tenta di fare qualcosa di buono, allora buonanotte. Questo è il tentativo di rappresentanza di un popolo che è senza rappresentanza». «L'unica cosa che ho consigliato io, visto che mi hanno chiesto un consiglio, è di stare sempre con il Papa, adottare come base la dottrina sociale della Chiesa. Con queste due luci non si sbaglia mai». «Io personalmente lodo questo tentativo».

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