La Lega preferisce l'omofobia alla legalità: a Milano si viola la delibera per offendere i gay


Pare proprio che La lega Nord non perda occasione per ostentare la sua violenza e il suo disprezzo per le leggi. Com'è noto, le elezioni sono state vinte dal centro sinistra, ma il Carroccio ha prevalso nella Zona 2. Ed è così che i leghisti hanno occupato quella sede istituzionale e hanno fatto capire che intendono utilizzarla come se non fosse un ente pubblico ma una loro personale proprietà, all'interno della quale poter fare tutto ciò che vogliono e discriminare tutti quei cittadini che pagano le tasse ma non sono a loro graditi. Forse c'è un motivo se questa gente ama traversarsi da unni o giocare con le ruspe.
Stando ad una delibera approvata dalla precedente giunta, la Zona 2 avrebbe dovuto esporre una bandiera arcobaleno in occasione della Pride Week di Milano. Ma dato che ai leghisti i gay non piacciono, si è deciso di violare quella delibera (manco volessero dirci che la Lega sta con il killer di Orlando e non con le 49 vittime).
Yuri Guaiana, segretario dell’Associazione Radicale Certi Diritti, commenta: «Nonostante un’esplicita richiesta al Settore di far rispettare la delibera votata, mi è stato detto di no. Forse al nuovo Presidente sfugge che le delibere vanno rispettate anche quando riguardano le persone LGBTI e che, se non vuole esporre la bandiera arcobaleno, deve votare una nuova delibera».
Per protestare contro l'atto di forza, un gruppo di coittadini (tra cui i Sentinelli di Milano, i militanti di Certi Diritti e dell'associazione Enzo Tortora) si sono riuniti dinnanzi alla sede della Zona 2 per appendere alcune bandiere arcobaleno alla recinzione dello stabile. «Siamo venuti a ripristinare la legalità», dicono.
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