La NuovaBQ sostiene che la Rai faccia «propaganda gender»


Dinnanzi ad una schermata che chiede sei se maschio, femmina o altro, una persona normale selezionerebbe il suo genere senza farsi troppi problemi. Ma così non è per l'integralismo cattolico, sempre più convinto che si debba impedire agli altri di poter selezionare un'opzione diversa da quella che loro avrebbero selezionato. La loro crociata non è dunque volta a chiedere qualcosa per sé stessi, ma a pretendere che ad altri sia impedita la libertà di espressione nel nome di chi si dice convinto che qualunque diversità sia un errore. E altro non potrebbe essere dinnanzi a chi crede di rappresentare la perfezione di Dio e di dover prendere sé stesso come metro di giudizio per guardare quanto siano in errore gli altri nell'essere diversi. maggiore è la differenza, maggiore è la condanna quasi si fosse tornato ai tempi di chi teorizzava l'esistenza di una fantomatica "razza ariana" che veniva presentata come "migliore" sulla base di un presunto volere divino.

Ed è così che l'ira della solita Nuova Bussola Quotidiana si è scagliata contro il servizio Rai Play che ha osato proporre un form di registrazioni che non calpestava la dignità di quelle persone che Riccardo Cascioli ha reso oggetto di una violenta campagna di persecuzione. Il suo sito integralista attacca:

Mamma Rai lancia Raiplay. Si tratta di una piattaforma multimediale che offre agli utenti un catalogo aggiornato di programmi, serie, fiction, film, documentari e concerti consultabile sia su smartphone, tablet ecc. tramite app sia su PC. Oltre a questo ci sono 14 canali Rai, streaming in diretta ed altro ancora.
Se andate a scaricare l’app, al momento della registrazione vi viene chiesto, tra gli altri dati, di indicare il sesso di appartenenza: maschio, femmina o altro. Dietro quell’“altro” si celano ovviamente i multiformi “sessi” della teoria del gender.

Curioso è come per Cascioli sia sempre tutto "ovvio", persino quella fantomatica «ideologia» che nessuno ha mai teorizzato in ambiente accademico e che lui usa come arma per cercare di censurare tutto ciò che a lui non è gradito. Sempre con toni accusatori, sempre cercando di sguazzare nel fango al fine di sostenere che alla diversità non debba essere offerto alcun rispetto.
Quindi la Rai è avvisata: secondo i diktat degli integralisti, l'importante non è tanto importante fornire un'opzione in cui riconoscersi, ma negare opzioni in cui gli altri possano riconoscersi. Perché se il mondo di Cascioli di divide nettamente fra bianco e nero, il colore non deve essere tollerato.
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