L'integralismo cattolico e il suo mondo alternativo


L'integralismo cattolico ha creato un mondo parallelo a quello reale. Se in natura può capitare che alcune persone possano provare attrazione per soggetti del loro stesso sesso, nel loro mondo l'eterosessualità è l'unico orientamento possibile ed i gay sono una sorta di appestati che vogliono estendere il contagio. Se in natura capita che alcune persone abbiano una identità di genere che non corrisponde alla loro fisicità, nel mondo dell'integralismo quelle sono persone che «hanno scelto» di essere ciò che loro non ammettono possano essere. Se l'Oms suggerisce di lasciare che i bambini esplorino il loro copro, per l'integralismo la "verità" è che l'organizzazione internazionale «voglia insegnare la masturbazione ai bambini da 0 a 4 anni». E questo vale per centinaia di temi, dove l'uso della dialettica serve a cambiare il senso delle cose e a sovvertire la natura stessa.
Ma purtroppo il loro mondo non si ferma alla pura ideologia, e spesso capita che si tenti anche di alterare i fatti. Ed è così che se un bambino di 12 anni esprime dissenso verso un'orda di omofobi inferociti, i loro giornali diffondono una versione alternativa in cui il piccolo non stava facendo ciò che lui stesso ha raccontato. Ed ancora, se a Monza un ragazzo gay non viene ammesso a scuola in virtù di un orientamento sessuale sgradito al preside, è Tempi a fornire una versione alternativa in cui la versione del preside viene spacciata come una verità rivelata da Dio in persona (tant'è che loro concludono che in quell'occasione non ci sia stata alcuna discriminazione). Il tutto omettendo i commenti dei genitori del minore che attraverso i loro avvocato hanno già chiesto i tabulati delle loro telefonate per smentire la ricostruzione proposta dal preside dopo che la questione è finita sui giornali.
Lo stesso già accadde lo scorso anno, quando il preside si difese dalle accuse per le discriminazioni perpetrate contro lo studente accusando il minore di pedo-pornografia (salvo poi venire smentito dai fatti dopo che si appurò che la fantomatica immagine al centro delle accuse non era altro che una foto scattata in costume da bagno durante le vacanze al mare).
Ma la realtà non conta e la memoria viene calpestata da testate che passano il loro tempo a vomitare odio contro un'intera comunità per poi negare ogni discriminazione che venga inflitta alle loro vittime. Il tutto a priori, senza verifiche o contraddittori in una "verità" volta a sostenere che chi è vicino alla loro ideologia debba essere ritenuto innocente a priori (anche a costo di gettare infamie e false accuse su un minore).
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