Casadei tragicomico su Tempi: «Io discriminato dalla Chiesa perché non faccio sesso con i miei amici»


È Rodolfo Casadei a firmare uno tra gli articoli omofobi più assurdi mai apparsi sulle pagine a Tempi. A scatenare le ire del ciellino è la benedizione impartita a due lesbiche da padre Cosimo Scordato in una chiesa di Palermo. Un atto che ha infastidito un ultras dell'odio al punto da renderlo capace di scrivere un noiosissimo discorso volto a sostenere che il sacerdote non avesse capito che il vero senso del cristianesimo sia l'odio verso il prossimo (e non certo quelle stupidaggini che predicava Gesù come l'amore o il rispetto). Ed è dopo tutta quella manfrina che Casadei dice di sentirsi discriminato dalla Chiesa discriminato perché non può imporre discriminazione verso gli altri. A riprova della sua teoria, il ciellino fa uno un esempio più assurdo, paragonando l'amore di due gay a quello che si potrebbe provare verso un amico:

Un amico del mio nonno paterno rischiò la vita per disseppellirlo dalla trincea che gli era franata addosso a causa di un bombardamento durante la Prima Guerra mondiale. Senza quell’atto coraggioso di amicizia accaduto tanti anni fa io non sarei nemmeno nato. Avendo frequentato un seminario maggiore, padre Cosimo saprà sicuramente che le parole amico ed amicizia vengono dal latino amicus e amicitia, entrambe le quali rimandano al verbo amare. L’amicizia è amore, non ci sono dubbi.
Allora la mia domanda è: perché l’amore delle due signore prossime ad accasarsi in una unione civile avrebbero secondo lui diritto a una benedizione solenne come quella che si riserva agli sposi, e invece tutte le altre forme di amore no? Per quale ragione sostanziale l’amore di quelle due donne dovrebbe essere più meritevole di benedizione pubblica durante la Messa di quello di due amici pronti a rischiare la vita l’uno per l’altro, o di una figlia che assiste premurosamente i genitori malati se necessario per anni, o di un padre che sacrifica le sue tentazioni narcisistiche alla crescita e alla solidità umana e affettiva dei suoi figli?
Sembrerebbe allora che due omosessuali abbiano diritto a una benedizione privilegiata per il fatto che il loro amore comprende anche contenuti erotici, che quell’amore è fatto anche di passione fisica coi relativi contatti fra le parti sessuali dei loro corpi. Io e il mio amico fedele di una vita non possiamo essere benedetti da padre Cosimo e applauditi dai suoi parrocchiani, perché non abbiamo intenzione di andare a letto insieme. Se invece decidessimo di farlo, padre Cosimo ci benedirebbe, Repubblica ci pubblicherebbe un articolo e Rai Due ci inserirebbe nel documentario che sta preparando sull’argomento.
Beh, è evidente che una spiegazione logica e razionale al privilegio che il parroco palermitano vorrebbe concedere ad alcuni a scapito di altri non c’è.

Ovviamente l'uomo sostiene che la benedizione dia a discapito di qualcuno in quel clima di continua contrapposizione che è tanto cara a tutti gli integralismi, che si tratti di quello cattolico o dell'Isis. La promozione dell'odio giunge proprio dal sostenere che il rispetto del prossimo sia un attacco una lesa maestà a chi non ne trae un beneficio immediato, esaltando l'egoismo e la superbia a livelli imbarazzanti. E se è facile scoppiare a ridere dinnanzi a simili tesi, grande preoccupazione dovrebbe essere dettata dalla consapevolezza di come ci sia gente pronta ad accettare testi simili al solo fine di veder giustificati i propri pregiudizi.
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