È attraverso i distinguo fascisti che Gandolfini mira a distruggere la famiglia


È il comitato omofobo guidato da Massimo Gandolfini a lanciare un appello agli integralisti volto a chiedere la sottoscrizione di una petizione che mira ad escludere i gay dalla vita pubblica europea. Nella lettera indirizzata ai loro seguaci, il comitato scrive:

In relazione alla petizione “Mum Dad & Kids”, che vede in nostro Comitato come capofila per l'Italia, il tempo stringe. L'obiettivo minimo assegnato al nostro paese dalla Commissione Europea è la raccolta di 54.750 firme entro l'11 dicembre 2016. Le firme raccolte on line sino ad ora sono solamente 5.000 circa.
Gli altri paesi europei si stanno avviando al raggiungimento dell'obiettivo e la Polonia ha già raccolto quasi 50.000 firme! Con la collaborazione di tutti si può agevolmente arrivare all'obiettivo minimo.

E se l'evidenza coi mostra come gli integralisti si contino e si ricontino per poi scoprirsi sempre una minoranza, le cinquemila firma raccolte appaiono sin troppe dinnanzi ad una aberrante proposta di legge che mira a ridefinire la famiglia per introdurre tutta una serie di paletti e distinguo che possano creare esclusione. L'obiettivo, infatti, è di imporre per legge la seguente definizione: «il matrimonio è un'unione tra un uomo e una donna e la famiglia è basata sul matrimonio e/o sulla discendenza».
Se l'evidente obiettivo è vietare il matrimonio egualitario e negare pari dignità alle famiglie gay, gli integralisti paiono disposti anche a minare tutte quelle famiglie eterosessuali che non sono da copertina patinata. Un bambino che cresce con gli zii si vedrebbe sottrarre la sua famiglia, così come i figli delle coppie non sposate verrebbero esclusi da ogni dignità. Il matrimonio diverrebbe così un contratto necessario per poter vedere garantito il proprio status familiare in un quadro in cui appare sempre più evidente che sia Gandolfini e la sua gente a voler distruggere il matrimonio per trasformarlo in un atto economico.

Interessante è anche osservare come l'integralismo cattolico si basi su un'impalcature di menzogne tale da ritrovarsi spesso a sconfessarsi da sé. Perché se ogni convegno omofobi di Gianfranco Amato si apre con una lunga trattazione volta a sostenere che nessuno possa definire la famiglia dato che si tratta di una realtà pregiudica, caso vuole che gli unici a cercare di imporre fantasiose definizione sia proprio la gente della sua congregazione. Non sarà che forse sanno fin troppo bene che le famiglie gay sono a tutti gli effetti delle famiglie e che le Costituzioni nazionali garantirebbero loro pari dignità anche se loro si arrampicano sugli specchi pur di provare a negargliela?
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