È tornata l'Inquisizione: gli integralisti denunciano il Vescovo di Anversa perché non disprezza i gay


Sono ormai mesi che l'integralismo cattolico ha avviato la sua macchina del fango per insultare e denigrare il Vescovo di Anversa, a loro dire "reo" di aver osato sostenere che i gay devono essere accolti e non discriminati. Fior di integralisti si sono stracciati le vesti e hanno versato fiumi di inchiostro per sostenere che la loro eterosessualità li renderebbe una "razza superiore", più gradita a Dio e meritevole di privilegi sociali e giuridici esclusivi in base ad un presunto diritto di nascita.
Ora il sito integralista Corrispondenza romana, tra i più violenti nel fomentare odio ed intolleranza, annuncia che l’associazione cattolica belga "Pro Familia" avrebbe denunciato il religioso alla Congregazione per il Clero, sperando i poterlo "punire" per aver espresso una opinione che non compiace la loro sete di odio. La notizia viene attribuita a due fonti legate all'integralismo cattolico di estrema destra come Famiglia Domani e LifeSiteNews.

A finire dinnanzi al tribunale dell'Inquisizione saranno le dichiarazioni pubblicate da monsignor Johan Bonny, nel quale il prelato esprime la convinzione che la Chiesa debba benedire le coppie gay, i divorziati risposati e i conviventi. Dichiarazioni neppure così rivoluzionarie dato che in quelle frasi si garantiva che discriminazione sarebbe stata assicurata da rituali diversi e dal fatto che anche in quell'ipotesi i matrimoni sarebbero restati prerogative esclusiva riservata ai soli eterosessuali. In fondo Bonny si era limitato semplicemente ad affermare l'ovvio, ossia che «in nessun modo possiamo continuare ad affermare che non possa esserci alcun'altra forma d'amore al di fuori del matrimonio eterosessuale. Incontriamo lo stesso amore anche in un uomo ed in una donna, che vivano l'esperienza di coppia omosessuale o lesbica».
Ma persino quella labile apertura ha scatenato le ire di quei gruppi che usano Dio come uno strumento di morte, utile solo a fini politici e per giustificare distinguo di stampo fascista. È così che Corrispondenza romana afferma che «la Congregazione, in quanto autorità preposta, dovrà necessariamente dare una risposta in merito ad affermazioni manifestamente erronee ed in aperto contrasto col Catechismo. Dovrà quindi valutare anche se condannarle o meno. Ora è ad un bivio: se lo facesse, verrebbero sconfessate certe recenti “aperture”, vere e presunte, e bloccata la “rivoluzione” in atto; se non lo facesse, contraddirebbe il Catechismo».

Insomma, secondo l'integralismo i precetti inseriti solo di recente sarebbero da intendersi come verità rivelate che legittimerebbero un vero e proprio genocidio. Ma è sempre dicendosi certi che il disprezzo verso il prossimo sia il fulcro del cristianesimo, il sito integralista i lancia anche nel sostenere che «l'accaduto mostra al contempo quanto in questi anni il Vaticano abbia lasciato andare le cose, senza preoccuparsi della crescente confusione diffusasi tra clero e fedeli, confusione divenuta esponenziale dopo l'Amoris Laetitia e con quel nuovo clima di "sinodalità" imperversante nella Chiesa, già trasformatosi in un Far West spirituale». E se alla notizia della denuncia sporta contro di lui Bonny ha invitato i suoi censori a rileggersi i testi di Bergoglio, in particolare l’Evangelii Gaudium e l’Amoris Laetitia, l'associazione integralista si ostina a sostenere che «la Chiesa non può benedire ciò che Dio ha proibito». Peccato che a proibire l'amore non sia Dio, ma quei fondamentalisti che vorrebbero sostituirsi a lui per sterminare chiunque non gli vada a genio.
Ed la denuncia appare come l'ennesimo tentativo di intimidire chi non si uniforma alla loro ideologia, lasciando intendere che ogni dissenso comporterà grane e che il miglior modo per evitare gogna mediatiche lo stare fermi e zitti mentre loro devastano la Chiesa con i loro proclami di morte. E tutto questo in quel quadro in cui questi gruppi vorrebbero screditare il Vaticano al solo fine portare in occidente i diktat della Chiesa Ortodossa, ossia di quella realtà dove i preti benedicono le bombe che vengono sganciate dai caccia russi anche sui civili.
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