Il Governo aggiusta il tiro sulle unioni civili: il doppio cognome non annullerà più l'identità dei contraenti


Su proposta del Ministro della giustizia Andrea Orlando, il Consiglio dei ministri ha approvato, in esame preliminare, tre decreti legislativi volti ad aggiustare il tiro riguardo ai decreti ponte emessi da Alfano in materia di unioni civili tra persone dello stesso sesso.
In particolar modo, si chiarisce che il partner dell'unione civile che adotta il cognome del partner non perderà il suo cognome d'origine, risolvendo così il problema della modifica dell'anagrafica prevista da Alfano con il conseguente cambio del codice fiscale (un atto che, di fatto, annullava un soggetto e ne creava uno nuovo con tutti i problemi che sarebbero sorti anche in materia di pensioni).
Inoltre sono state apportate alcune modifiche al codice penale per consentire l'equiparazione del partner dell'unione civile al coniuge in materia di reati di violazione degli obblighi di assistenza familiare quando le inadempienze siano del partner dell'unione civile nei confronti dell’altro. Si procederà dunque ad applicare l'aggravante dinnanzi al reato di omicidio qualora il fatto avvenga tra due soggetti legati da unione civile. Un dato che ci ricorda come le unioni prevedano doveri e non solo dei diritti così come l'integralismo cattolico vorrebbe far credere ai loro adepti.
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