Medico ammazza madre e figli perché "obiettore"

«Abbiamo diritto all'obiezione di coscienza». È quanto ripetono ossessivamente i gruppi dell'integralismo cattolico che attraverso quella definizione mirano ad imporre la loro volontà agli altri, negando diritti o impartendo la morte. Anzi, Massimo Gandolfini pretende anche che i farmacisti possano opporsi di vendere la pillola e che possano imporre ad una donna id partorire a forza qualora a loro non vadano bene le sue celte di vita.
E chissà, forse questa gente starà festeggiando nel sapere che a Catania un medico potrebbe aver ammazzato una madre e i suoi due figli perché si riteneva «un obiettore». L'uomo si sarebbe rifiutato di estrarre il feto che presentava già gravi difficoltà respiratore, sostenendo che non lo avrebbe fatto sino a quando il feto fosse stato vivo. Così i due bambini sono morti ed è morta anche la 32enne che li portava in grembo. È lui che ha deciso che la donna doveva morire e la donna è morta perché il medico lo aveva deciso le sue sorti senza tenere il considerazione la sua volontà e quella del marito.
Ora il fascicolo è nelle mani della Procura di Catania che sta cercando di ricostruire quanto accaduto nel reparto di Ostetricia e Ginecologia dell'ospedale Cannizzaro. Sul caso è intervenuto anche il direttore generale dell'ospedale, il quale ha ricordato che non si era dinnanzi ad un'interruzione volontaria di gravidanza e che in questi casi la legge non ammette alcuna fantomatica «obiezione di coscienza».
E mentre Brandi e Gandolfini sostengono che l'imposizione della propria volontà a danno della vita altrui sia un diritto di chiunque si dichiari cristiano (magari senza neppure esserlo, dato che c'è assai poco di cristiano nella loro missione di propaganda dell'odio), in Italia c'è chi viene condannato a morte nel nome di Dio. E tutto questo in uno stato che su carta dovrebbe essere laico.
Ma questo non pare che l'inizio, dato che Gandolfini pensa già al futuro e chiede a gran voce che anche per l'eutanasia sia prevista una fantomatica «obiezione di coscienza». Perché se tu stai soffrendo e prendi una decisione così difficile, chiunque si dica "cristiano" deve poter dire che il tuo parere non conta nulla e che tu devi soffrire come un cane solo perché loro traggono piacere dal tuo dolore. Tanto quando accadono come questi, ci penserà Avvenire a liquidare tutto con un articoletto dove loro traggono conclusioni preventive e raccontano che l'obiezione non c'entri nulla. sarà, ma allora non si spiega perché il medico si sia dichiarato "obiettore" per sottrarsi al suo dovere...

Ma al di là del fatto in sé, a preoccupare dovrebbe essere come l'integralismo cattolico sta cercando di dare un nuovo significato all'obiezione di coscienza al pari di come sta cercando di ridefinire il significato della parola "famiglia". nella loro concezione, obiettare significa poter imporre il proprio volere e non il decidere di non fare ciò che non si condivide. Siamo dinnanzi a chi sostiene che se un vegetariano si fa assumere in un macello, poi abbia il diritto di ricevere lo stipendio anche se si rifiuta di fare il suo lavoro perché non vuole fare del male agli animali. Ma in realtà la coscienza dovrebbe portare una persona ad optare per lavori coerenti con la propria coscienza, non a pretendere che la libertà altrui sia negata nel nome dei suoi personalissimi convincimenti.


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