Povia: «Io ho tanti amici che conducono una vita di stile gay e che mi dicono, Giuseppe hai ragione su 'sta storia dell'uomofobbia dei ghey»


«Sempre sta storia dell'uomofobbia e dei ghey? Clicca sul video e capiamo cos'è la democrazia e la libertà. Il primo che dice uomofobbo è un bimbominkia». Sono queste le parole con cui Giuseppe Povia promuove il concerto-comizio che terrà insieme all'avvocato Gianfranco Amato in provincia di bergamo per rimproverare l'intolleranza contro le persone lgbt.
Ma è all'interno del suo video che si raggiunge il tragicomico, a fronte di slogan ripetuti a casaccio e affermazioni al limite dell'assurdo. Si tratta di un monologo fatto di «l'Avvocato Amato dice», «l'Avvocato Amato pensa», «l'Avvocato Amato fa» in quel clima in cui si cerca di esaltare la persona in un'ottica di leadership come piace ai gruppi neonazisti che si sono sempre assoggettati al dittatore di turno (che si trattasse di Putin, di Hiler o di Mussolini). Tra i pezzi più spassosi c'è quello in cui Povia si lancia nell'affermare:

Come dice l'Avvocato Amato, l'omofobia non vuol dire niente. Perché prende il nome dal greco omoios, cioè identico, e fobia, cioè paura. Quindi paura dello stesso. E allora mo' mi dovete spiegare che cosa vuol dire. Noi esseri umani filosoficamente siamo identici, io ho paura di te e sono omofobo? No! L'Avvocato Amato dice: "Io e mio fratello siamo identici, siamo due gocce d'acqua, ci somigliamo, io ho paura di lui, sono omofobo? No! E poi perché "Paura". Cioé, io vedo un gay e ho paura e scappo sono omofobo. Un bullo che invece prende un gay a calci in faccia non è omofobo perché non ha paura. Capite come ci hanno messo uno contro l'altro?
Tra l'altro ho molti conoscenti che conducono una vita di stile gay e che mi dicono, Giuseppe hai ragione, l'omofobia è un termine politico inventato dalle grandi lobby di potere culturale. E al di là delle ragioni, a che punto siamo? Vogliamo aprire gli occhi o vogliamo continuare a farci la guerra. Per me non c'è problema in entrambi i casi.

Insomma, potrete essere lasciati in pace solo se la pensate esattamente come Povia e se vi sottometterete al suo pensiero unico (in fondo curante i suoi comizi, lui e Amato cantano una canzone in cui affermano ripetutamente che loro non cono democratici e che oro non tollerano l'altro a meno che non esegua alla lettera i loro diktat, possibilmente pagando le tasse al posto loro dato che Povia non manca di chiedere la depenalizzazione dell'evasione fiscale).
E chissà che belle serate Povia trascorre con quei gay che lui non riconosce come tale e che definisce «persone con uno stile di vita gay» secondo la definizione di Putin e di qual Nicolosi che si dice convinto che tutti siano «eterosessuali latenti» decisi ad essere omosessuali per una scelta volontaria e consapevole. Vabbhe...

E riguardo alla teoria di Povia, basterebbe anche solo leggere Wikipedia per sapere che con il termine "omofobia" si intende una paura e l'avversione irrazionale nei confronti dell'omosessualità, della bisessualità e della transessualità, e quindi delle persone omosessuali, bisessuali e transessuali basata sul pregiudizio. L'etimologia deriva dal greco ομος [homos] (stesso, medesimo) e fobos (paura). Letteralmente significa "paura dello stesso", tuttavia il termine "omo" è qui usato in riferimento ad omosessuale. Il termine è un neologismo coniato dallo psicologo clinico George Weinberg nel suo libro Society and the Healthy Homosexual pubblicato nel 1971. Ma, si sa, in propaganda è meglio fare inutili discorsi volti a negare i termini in modo tale che qualcuno possa prendere a calci in facci ai gay (così come suggerito da Povia) smentre Amato di preoccuperà di dire che quella non è omofobia dato che suo fratello gli assomiglia tanto...
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