Blondet : «L'America di Trump ci libererà dai caporioni europeidi che ci impongono il giogo del rispetto verso le minoranze?»


L'integralismo cattolico ha il suo presidente. Donald Trump vien indicato come l'uomo voluto da Dio per liberare i "cristiani" dalla democrazia e da quelle inutili regole democratiche che impediscono ad un fanatismo cristiano di poter decidere come gli altri debbano vivere.
In fondo sappiamo tutti che i movimenti integralisti non si battono per il loro diritto al matrimonio, ma solo per negarlo agli altri. Non gli interessa che i propri figli siano educati l rispetto, esigono che i figli degli altri siano vittima di persecuzione. Non gli interessano i loro gusti sessuali, vogliono impedire che altri possano averne di diversi. Sono persone frusterete che hanno rinunciato vivere e che vogliono disseminare odio e morte. Ovviamente nel nome di un Dio he da duemila anni viene usato come scusa per ogni violenza e barbarie, che si trattasse di crociate, roghi, inquisizioni e via discorrendo.
Ed è così che l'ultra-integralista Maurizio Blondet festeggia dinnanzi ad un presidente che legittimerà ogni suo più perverso pregiudizio. Ci dice che lui vuole poter dire che gli islamici sono cattivi per nascita o che i gay sono esseri spregevoli che non hanno alcuna dignità civile. Lui vuole osannare ad una razza ariana che deve opprimere ogni diversità. Vuole un nuovo nazismo e Trump si pone come il suo fuhrer.

Scrive Blondet:

Una delle migliori carte di Trump è di “essere politicamente scorretto in un paese che è divenuto politicamente corretto all’eccesso”. Dove Obama non vuole nemmeno nominare insieme “Islam” e “che ci minaccia”, dove si è dibattuto sui media in quali toilettes deve entrare un trans, e uno di “genere fluido”, che non è ne signore né signora. Dove non si deve augurare più “Buon Natale” ma buone feste, per non offendere qualche minoranza religiosa. Dove, per fare un esempio, il Washington Post scrive il nome della più popolare squadra di calcio americano, i “Red Skins” (Pellerossa), così: R***, perché una tribù indiana trovava il nome razzista e insultante. Si noti: la questione dei R*** ha occupato mesi di dibattito al Congresso e nell’Amministrazione Obama, discussione poi chiusa da un’inchiesta-sondaggio, da cui è risultato che la maggioranza schiacciante delle veri pellerossa amavano di essere chiamati “Red Skin” ed erano ovviamente tifosi dei Red Skins – come lo sono i popolari elettori di Trump.
La gente di buon senso “si allarma perché le aule universitarie, luogo presunto della libertà di pensiero, sono oggi sorvegliati da una psico-polizia orwelliana dove gli studenti chiedono conto ai professori ogni volta che pronuncia una frase per cui uno studente si stima “offeso nella sua identità”. In questo contesto, Trump è sentito dai suoi elettori come un liberatore”.

Insomma, Blondet teorizza una "libertà" in cui lui deve poter dire tutto ciò che vuole, senza limiti e senza rispetto per il prossimo. Ma l'opposto non deve assolutamente poter avvenire. Si sostiene che esista una fantomatica «psico-polizia» che non gli permette di inneggiare all'odio, ma poi è il primo ad esigere leggi che limitino la liberà altrui sulla base dei falsi precetti religiosi che lui vorrebbe imporre con la forza.
E che si respiri un'aria di nazismo viene evidenziato quando lo stesso Blondet inizia a paragonare Trump ad Hiler, ovviamente quasi come se quello fosse un paragone da ritenersi buono e "cristianamente" auspicabile. Scrive:

Buoni affari, good deals, è una parola chiave del trumpismo: laddove Hitler ha scritto “Mein Kampf”, Trump ha scritto un libro che ha come titolo “L’arte del Deal”: e Deal significa “contratto d’affari”, ed anche “accordo” ma anche “riforma” (il New Deal di Roosevelt); è il Mein Kampf di Trump, il suo primo libro, con la pubblicazione del quale già pensava di candidarsi alla presidenza prendendo nel suo ticket Oprah Winfrey, la star televisiva negra e democratica – non è affatto un razzista e un misogino.

Si giunge così a chiarire come l'obiettivo sia la distruzione dell'Europa per un nuovo potere di Putin:

“Sarà disposto a sacrificare l’indipendenza di certi alleati europei per trovare un accordo col Cremlino sui temi che stanno a cuore a questo, specie in Siria? Potrebbe accettare una sorta di Yalta bis [spartizione dell’Europa, ndr.] e rimettere in causa il ruolo dell’America nella difesa della democrazia e dell’ordine liberal-democratico”.
Insomma, orrore orrore, la fine della guerra fredda. Non più nuove Maidan! Nessun’altra primavera colorata! Magari la pace in Siria, e la reintegrazione della Russia in Europa! E’ quel che nella loro lingua orwelliana i neocon chiamano l’ordine liberal-democratico”: e una neocon sfegatata, Anne Applebaum (j), infatti si domanda sul Washington Post: “L’America è ancora il leader del mondo libero?”
Più ridicolmente, se lo domandano gli oligarchi della UE, che non devono il loro posto al popolo. Martin Schulz ha addirittura aperto le ostilità: “Sarà difficile lavorare con lui”, su Siria e Ucraina, Irak e Libia “La politica globale richiede l’impegno costante degli Stati Uniti per rendere il mondo un posto migliore da lasciare ai nostri figli” (sic). Mogherini, bontà sua: “La UE continuerà a lavorare con gli Usa anche dopo la vittoria di Trump”, il mostro. La Merkel ha calcato la voce sui “valori” che Trump, secondo la propaganda mediatica, avrebbe in schifo: “Stato di diritto, dignità dell’individuo senza differenze per origine, colore della pelle [sappiamo che odi i negri e latinos], credo, genere, orientamento sessuale [beccati questa lezione, tu che disprezzi le donne e probabilmente i finocchi] e idee politiche [che devono essere anti-Mosca]. Sulla base di questi valori, offro una stretta cooperazione al futuro Presidente degli Stati Uniti”: che generosità, che degnazione.

Passando poi all'islamofobia che contraddistingue quei "cattolici" che vedono una minaccia in chiunque osi credere ad un Dio diverso dal loro, aggiunge:

A tutti i caporioni europeidi andava meglio, evidentemente, un’America guidata in politica estera dai Fratelli Musulmani e dai milioni dell’Arabia Saudita.
Per fortuna, tutti questi sono prossimi a scomparire. Qui si vede il fitto futuro di elezioni e votazioni che ci attende: entro un anno e mezzo, Merkel, Renzi, Hollande, Padoan, Gentiloni e Boldrini, sperabilmente anche Juncker, spariranno.
Chi andrà a loro posto dipende da noi. Specie noi italiani. Che sempre ci aspettiamo la liberazione dagli stranieri. Gli americani “bianchi senza laurea” stanno scotendo il giogo globalista; sono solo all’inizio, l’oligarchia è ancora lì, e secondo Craig Roberts , “Trump può fare l’errore di tenere i neoconservatori nel suo governo….In un paese le cui istituzioni sono così completamente corrotte dall’Oligarchia, è difficile ottenere un vero cambiamento senza spargere sangue”.
La nuova America, dopo la lotta a sangue, libererà anche noi?
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